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Arcidiocesi di Agrigento: le nuove disposizioni annunciate dall’Arcivescovo Francesco Montenegro

Oltre alla riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri, riprenderanno le celebrazioni eucaristiche nelle parrocchie, a partire da lunedì 18 maggio. L’arcivescovo metropolita di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro ha inviato un comunicato in cui annuncia le nuove disposizioni, attenendosi al protocollo sottoscritto dal Presidente del Consiglio dei Ministri,con la collaborazione del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e dal Ministero dell’Interno. Sono queste, in maniera dettagliata e precisa le nuove disposizioni adottate: a) Ogni parroco, amministratore parrocchiale, rettore o superiore religioso provveda a stabilire la capienza massima e la disposizione dei posti nella propria chiesa, contrassegnandoli con un segno identificativo, tenendo conto della distanza minima di sicurezza (almeno un metro laterale e frontale).
b) Sono permesse le celebrazioni anche in spazi aperti, mantenendo le distanze previste dall’autorità sanitaria, per garantire la sicurezza e consentire una maggiore capienza.
c) Si prevedano appositi spazi per favorire la partecipazione alle celebrazioni di persone diversamente abili. Esclusivamente in questo caso, si potranno riservare apposite aree ai componenti di nuclei familiari che vivono nella stessa casa.
d) Raggiunta la capienza massima, i volontari dovranno chiudere le porte della chiesa o del cancello.
e) Le celebrazioni potranno avere luogo: nelle chiese parrocchiali; nelle rettorie affidate a Ordini     religiosi maschili; nelle chiese non parrocchiali affidate a rettori nominati dall’Arcivescovo,
d’intesa col parroco del territorio; negli Istituti religiosi che ospitano anziani, ammalati o diversamente abili; nei luoghi all’aperto di pertinenza della chiesa. Per i luoghi pubblici va chiesta l’autorizzazione alle autorità pubbliche.
2. ACCESSO AI LUOGHI DI CELEBRAZIONE
a) All’ingresso della chiesa o dell’area all’aperto in cui ha luogo la celebrazione sia affisso un cartello informativo con le indicazioni essenziali, tra le quali non devono mancare:
• il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza della chiesa o dell’area all’aperto;
• l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza di un metro e mezzo durante l’entrata e l’uscita, di igienizzare le mani mediante appositi prodotti forniti all’interno e di indossare la mascherina che copra naso e bocca;
• il divieto di accedere per chi abbia una temperatura superiore a 37.5°C, per chi presenti sintomi influenzali o problemi respiratori e per chi sia stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti.
b) All’ingresso siano disponibili liquidi igienizzanti.
c) Si continui a mantenere vuote le acquasantiere delle chiese.
d) Per la gestione si preveda un gruppo di volontari alla porta (ai quali bisogna garantire guanti monouso e mascherine), che siano facilmente identificabili mediante appositi distintivi.
e) Dove è possibile, si utilizzino porte differenti per l’entrata e per l’uscita, così da evitare l’incrociarsi dei fedeli; dove esiste una sola porta, sia garantito il flusso alternato in entrata e in uscita.
f) Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire il flusso ed evitare che porte e maniglie siano toccate.
g) Si invitino coloro che entrano a occupare i posti liberi distanti dall’ingresso.
h) Il gruppo dei volontari guidi la procedura di uscita, facendo defluire prima chi si trova più vicino alla porta e garantendo il deflusso ordinato e distanziato.
3. NORME PER I FEDELI
a) Tutti i fedeli indossino le mascherine prima di entrare e la rimuovano solo dopo essere usciti.
b) I lettori utilizzino anche i guanti; il microfono dell’ambone sia posizionato a debita distanza dalla bocca e in modo tale da non dover essere tenuto in mano o spostato.
c) È vietato l’uso di qualsiasi sussidio cartaceo.
d) È ammessa la presenza di un animatore del canto e di un animatore della musica, ma non è possibile quella del coro.
e) Si omettano la processione offertoriale e lo scambio della pace.
f) Le offerte non si possono raccogliere durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori collocati in luoghi idonei.
4. NORME PER I CELEBRANTI
a) È necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, che — in presbiterio — sono tenuti al rispetto della distanza prevista.
b) In caso di concelebrazione, la comunione al calice sia fatta solamente per intinzione, lasciando all’ultimo sacerdote il compito di bere direttamente al calice e provvedere alla purificazione.
c) Il diacono si comunichi sotto la sola specie del pane.
d) Durante tutta la celebrazione le particole per la comunione siano sempre coperte da una copertura idonea.  Chiedo a tutti i presbiteri di diffondere ampiamente queste nuove disposizioni ai fedeli.
Raccomando a chiunque – colclude Mons. Montenegro – per diverse ragioni, non potesse partecipare alla messa domenicale e festiva, di non rinunciare alla celebrazione, partecipando almeno a quella feriale. Ricordo che
laddove non fosse possibile o raccomandabile, per motivi di età o di salute, partecipare alla santa messa domenicale, ci si può unire spiritualmente alla celebrazione comunitaria, seguendone la diretta trasmessa dai mezzi della comunicazione.
Ringrazio tutti per l’attenzione che presterete a queste norme e per l’impegno che manifesterete nell’attuarle. Vi saluto di cuore, assicurandovi la mia preghiera e la mia benedizione.
Agrigento, 13 maggio 2020
Francesco card. Montenegro
Arcivescovo

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