Prosegue il seminario permanente Etnografie del contemporaneo: Gentrificazione e margini, coordinato da Rosario Perricone e organizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari.
venerdì 8 maggio alle ore 17, Clelia Bartoli terrà il quarto incontro, Inchiesta a Ballarò. Il diritto visto dal margine.
Il mercato dell’usato di Ballarò è uno scampolo di Europa del terzo millennio rimosso dalle narrazioni ufficiali. Vi si assembrano i perdenti, poveri che vendono ad altri poveri commerciando gli scarti di una società opulenta. Con la munnizza ci fanno un travagghio, irregolare certo, ma quanto più prossimo alla legalità di cui sono capaci.
L’idea di una nuova inchiesta a Palermo, a settant’anni da quella di Danilo Dolci, nasce dalla constatazione che quella umanità che scandalizzò l’Italia del dopoguerra esiste ancora. Giovanni oggi vive in un garage senza bagno; quotidianamente Toni parte nel cuore della notte e impiega due ore di cammino a piedi per andare a vendere e tornarsene il pomeriggio con una decina di euro in tasca; Kossi ha trovato diverse occupazioni da quando è sbarcato, ma i suoi datori di lavoro non l’hanno mai pagato; in tanti rischiano di saltare il pasto se la pioggia gli fa perdere la giornata.
Per capire il persistere di questa condizione di povertà si ricostruisce la storia della città attraverso la lente della “giustizia spaziale”, una corrente di studi che mostra come il governo dello spazio mediante piani urbanistici, politiche del territorio e provvedimenti normativi abbia un impatto decisivo sui diritti delle persone, le loro identità e relazioni.
Si va dal sacco di Palermo al virtuoso processo di rigenerazione urbana partecipata, portato avanti dalla società civile e da istituzioni locali. La contingenza da cui prende avvio l’indagine nasce dalla circostanza paradossale che un’aula del dipartimento di giurisprudenza si affacci sulla piazza di questo mercato: dove tutto è illegale si formano nuove generazioni di professionisti legali. Questo indecoroso accidente diventa un’opportunità di comprendere. Così un nutrito gruppo di studenti guidato dalla loro docente (Clelia Bartoli, appunto) decide di interrogare i mercatari per capire il diritto guardandolo di sbieco, dalla prospettiva appunto di coloro che stanno al margine.
Clelia Bartoli, ricercatrice presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, è docente di filosofia e sociologia del diritto. Dottore di ricerca in “Diritti umani” si è occupata soprattutto di inclusione ed esclusione sociale, migrazioni, discriminazioni e razzismo, dispersione scolastica e innovazione educativa.
Ha sviluppato i programmi innovatici di street law nell’ambito dell’educazione clinico legale. Collabora con i maestri di strada e ha ideato la sperimentazione educativa “Polipolis” presso il “CPIA – Palermo 1” dedicata ai minori stranieri non accompagnati. Ha fondato con un gruppo di giovani rifugiati “Giocherenda”, una start-up che inventa e costruisce giochi cooperativi. Ha ricoperto il ruolo di esperta presso il Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge. Autrice di svariati volumi, tra cui: Inchiesta a Ballarò. Il diritto visto dal margine (2019); Legal clinics in Europe. For a commitment of higher education in social justice (2016); [con M. Aime, G. Barbujani e F. Faloppa] Contro il razzismo. Quattro ragionamenti (Einaudi 2016); Razzisti per legge. L’Italia che discrimina (Laterza, 2012); La teoria della subalternità e il caso dei dalit in India (Rubettino: 2008); le curatele: Donne migranti e richiedenti asilo in Sicilia (DuePunti Editore, 2010); Sull’universalità dei diritti umani (Firenze University Press, 2003).Il ciclo di seminari Etnografie del Contemporaneo – Gentrificazione e Margini è parte dell’iniziativa della Biblioteca diffusa dei libri umani (grazie alla quale botteghe, appartamenti per turisti e spazi culturali dei mandamenti della Kalsa e dell’Albergheria sono diventati luoghi in cui guardare, toccare, sfogliare e consultare i libri per immergersi nella storia e nella cultura siciliana). Altre iniziative legate al progetto sono i corsi di formazione e i primi incontri con studiosi ed esperti in ambito culturale.Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino aderisce alla campagna di prevenzione del Ministero dei Beni culturali e del turismo #iorestoacasa.
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