Quella degli Ata, rimasti fuori da una assurda graduatoria, dopo 21 anni di lavoro. Un lavoro se così si può definire, in quando gli stessi venivano sfruttati alla stregua dei “raccoglitori di pomodori” Uno sfruttamento certificato e sottoscritto anno per anno da sindacati compiacenti. Una scelta politica scellerata dove l’unico obbiettivo era quello di spendere centinaia di milioni di euro per rinfrescare le scuole del Paese. Scuole che nel frattempo cadevano a pezzi. E’ come caricare di trucco una bella signora ottantenne, cercando di farla apparire molto più giovane negli anni. Il contratto tra Consip e Cooperative prevedeva questo. La politica di quel tempo voleva questo. La “debolezza “ dei lavoratori e la “grande” forza delle organizzazioni sindacali compiacenti, ha fatto sì che tutto tacesse nell’indifferenza generale. Con il passare degli anni, si restringevano le speranze dei lavoratori, degli sfruttati. Nel 2012 la svolta. I media finalmente scrissero dell’enorme spreco di denaro pubblico. L’Autorità Nazionale Anticorruzione si occupò del caso, con le conseguenze giudiziarie che tutti conosciamo. Seguirono anni di lotte e sofferenze. Anni di incontri politici a tutti i livelli. Anni di “velate “ minacce. Anni di grandi speranze. Speranze che improvvisamente si trasformarono in realtà con la tanto sospirata Legge di Bilancio di fine 2018 che disponeva l’internalizzazione del servizio di pulizia delle scuole dal 1° gennaio 2020. Finalmente la politica mette fine allo spreco di denaro pubblico. Finalmente la politica riconsegna la dignità perduta a centinaia di “schiavi” del ventunesimo secolo. Finalmente la politica comprende che le scuole si costruiscono, si riparano, si rendono strutturalmente sicure. Finalmente la politica comprende che non basta renderle colorate internamente, quando tutto viene giù. Dal 1° gennaio 2020, per effetto della legge bilancio approvata nel dicembre 2018, il Governo dice stop agli appalti di pulizia esterni nelle scuole. I lavoratori delle cooperative esterne occuperanno i posti Ata attualmente accantonati tramite il processo di internalizzazione.
Il 1 marzo data di assunzione dei LSU ATA scoppia una stabilizzazione instabile, con 3255 esuberi ed una marea infinita di part-time. Solo 7.098 le assunzioni full time, tutto il resto part time a metà ore e metà stipendio, oppure in disoccupazione. Lavoratori obbligati a lavorare in part time, persone forzate a lavorare a 18 ore a tempo parziale. La scuola ha bisogno di personale Amministrativo qualificato e a tempo pieno. Il tema della precarietà va superato. Dobbiamo dare un segnale di svolta politica. Una politica che cancella definitivamente l’ombra del precariato, dei “raccoglitori di pomodori” Perché di questo si tratta.