Non c’è un giorno che non assistiamo a dichiarazioni rese pubbliche da parte di Vittorio COLAO, incaricato dal premier Conte, sulle modalità che intende fare adottare per la FASE 2 e, tra le tante, continua imperterrito, nella qualità di responsabile della Task-Force, a sostenere la bontà dello Smartworking per Legge non preoccupandosi, di certo, che qualora la Sua indicazione verrà recepita dal Governo ovverosia: Lavoro Agile per Legge il lavoratore, sicuramente, non morirà di COVID-19 ma, nel lungo periodo, danneggerà la psiche del lavoratore e, non ultimo, da studi consolidati è risaputo che l’isolamento Ti “uccide dentro” ergo: morirai di Smartworking.
Sarà un mio limite ma, io, non riesco a rimanere zitto davanti a queste provocazioni che si tradurranno, prestissimo, in serie preoccupazioni….
È doveroso, da parte nostra, prendere una posizione inequivocabile e forte. Continuo a chiedermi ancora, da lavoratore e sindacalista, impegnato da oltre 30 anni nel mondo del lavoro: era, forse, questo ciò che volevamo o immaginavamo per il nostro futuro ?
A me non fa paura il cambiamento ma, diversamente, lo stesso va “convenuto” e “costruito” con gli addetti ai lavori per cui è consigliabile che: della Task-Force ne prenda parte, inevitabilmente, la rappresentanza dei lavoratori dal momento che conosce le dinamiche del lavoro svolto in maniera agile e, comunque sia, l’attività deve essere una scelta VOLONTARIA .
Per il Sindacato e per i lavoratori è fondamentale assicurarsi, nel rispetto delle norme e della sicurezza sanitaria prevista per il COVID-19, l’attività dentro i luoghi di lavoro aziendali ma laddove non è possibile garantire le misure di sicurezza, previste per la pandemia, per tutti deve essere ovviamente favorita la possibilità di lavorare, per un tempo definito, in Smartworking.
Questo deve essere chiaro …
Tutto ciò va sostenuto, convintamente, da parte del Sindacato perché gli unici a beneficiarne nel lungo periodo saranno i DATORI del LAVORO e Vi risparmio le motivazioni e per quale scopo, facilmente, comprensibili ed evidenti !!!!
Chiedo alle strutture confederali di esporsi con determinazione e pretendere dal Governo un tavolo permanente per favorire delle linee guida al fine di determinare scelte che salvaguardi, sotto tutti i punti di vista, il lavoratore che deve poi vivere questa condizione di lavoro. Il lavoratore deve essere vista e considerata, giustamente, una persona sempre e non una “macchina” di cui servirsi …..
Non vorrei mai, un giorno, dovermi sentir dire dov’era il SINDACATO quando venivano, già, sostenuti tutti questi discorsi ?
Ciascuno deve fare la sua parte per cui chiedo e sollecito, le istanze superiori, a farsi carico delle denunce con immediatezza. Un minuto di ritardo, da parte del Sindacato Nazionale Confederale, nell’intervenire potrebbe provocare danni di cui, in futuro, potremmo pentirci di non aver osato.-
Il Responsabile Territoriale UilCom
Francesco SILVANO