Decine di strade completamente sommerse dall’acqua piovana a Catania. Questo è il bilancio dell’ondata di maltempo della scorsa settimana. Se il disastro che ha colpito la zona industriale, con tutti i disagi annessi, non lo scopriamo certo oggi, più difficile (se possibile) capire il perché di interi quartieri diventati enormi paludi. Le condizioni in cui si trova il sistema di caditoie e l’intero apparato per il deflusso delle acque piovane a Catania è stato ampiamente dimostrato. L’intera circonvallazione, via Ercole Patti, via Vincenzo Giuffrida, l’Asse Attrezzato e decine e decine di altre strade diventati canali. Il Comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, chiede che l’emergenza sia affrontata adesso. Lo stato di quarantena, e tutte le normative per prevenire il contagio del Coronavirus, garantiscono un traffico cittadino enormemente ridotto rispetto al passato. Questo potrebbe consentire a operai e mezzi comunali, adottando tutti gli accorgimenti del caso, di agire in poco tempo con operazioni radicali e profondi che, di solito, implicherebbero la chiusura di intere corsie. Lavori che spesso venivano eseguiti nelle ore notturne con disagi e lamentale dei cittadini delle abitazioni circostanti. Oggi la situazione è completamente diversa e parliamo di interventi di vitale importanza per tutta la città con mezzi di soccorso in continuo movimento o con la gente che si mette alla guida per questioni di estrema necessità.