E’ stato approvato ieri, 16 marzo, dal Consiglio dei Ministri il decreto “Cura Italia” che contiene le prime misure economiche con cui il Governo intende sostenere imprese, lavoratori e famiglie messi in difficoltà dall’emergenza Coronavirus.
Si tratta di una serie di provvedimenti per un valore complessivo di 25 miliardi. Alcune misure però non sono ancora operative in quanto avranno bisogno dei provvedimenti attuativi.
Vediamo di seguito alcune delle misure contenute nel decreto.
E’ sospeso il versamento delle ritenute d’acconto dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. E’ sospeso allo stesso modo ogni ulteriore adempimento fiscale con scadenza tra marzo e maggio 2020. Potranno essere effettuati entro il 31 maggio in unica soluzione o con una rateizzazione in 5 rate a partire dal mese di maggio.
A chi fa attività d’impresa e ha un negozio in affitto è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020.
Previsto inoltre l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati.
Per micro e piccole medie imprese potrà essere sospeso il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020.
Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, le attività d’impresa, arte o professione si vedranno riconoscere, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta, nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, fino ad un massimo di 20.000 euro.
E’ inoltre previsto un nuovo trattamento di cassa integrazione a favore di aziende che hanno già in corso un trattamento d’integrazione salariale straordinario o un assegno di solidarietà.
Ai professionisti titolari di partita iva, ai lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, agli operai agricoli a tempo determinato verrà riconosciuta un’indennità una tantum di 600 euro.
Ai dipendenti che continuano a lavorare (con reddito annuo inferiore ai 40mila euro) in sede verrà riconosciuto un premio, per il mese di marzo, di euro 100.
Prevista inoltre l’estensione del congedo parentale a 15 giorni con retribuzione al 50%.
50 milioni di euro saranno stanziati per contributi e finanziamenti agevolati alle imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali.
La Protezione Civile inoltre, in caso di necessità, potrà requisire alberghi e macchinari ed altre dotazioni per le terapie intensive.
I prefetti invece potranno provvedere alla requisizione in uso di «strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità», per ospitarvi chi deve fare la quarantena e non può restare a casa. Per fronteggiare l’emergenza strutture sanitarie private, accreditate e non, dovranno mettere a disposizione il personale sanitario, i locali e le apparecchiature. Le prestazioni saranno remunerate dalle regioni con una somma di denaro a titolo di indennità.