E’ stato firmato ieri dal Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Paola De Micheli, il decreto che stabilisce la chiusura temporanea di 23 aeroporti in tutta Italia. Tra questi c‘è anche l’aeroporto di Trapani – Birgi che, come gli altri scali aeroportuali oggetto della misura, sospenderà le attività da sabato 14 marzo al prossimo 25 marzo.
Il provvedimento intende limitare l’emergenza Coronavirus e razionalizzare il trasporto aereo nelle prossime settimane. Nel provvedimento si dispone che “per tutelare la salute dei passeggeri e dei lavoratori, sono assicurati nel settore del trasporto aereo esclusivamente tutti i servizi essenziali”.
Tra i criteri presi in considerazione per stabilire quali aeroporti dovessero rimanere aperti ci sono la collocazione geografica – in grado di servire bacini di utenza in modo uniforme sul territorio – e la capacità infrastrutturale.
Alla luce di ciò, in Sicilia dunque resteranno aperti Catania e Palermo ma anche, al fine di garantire il collegamento con le isole, Lampedusa e Pantelleria. Chiudono invece Trapani – Birgi e Comiso.
La nottizia è stata commentata dal Presidente dell’Airgest Salvatore Ombra sulla propria pagina Facebook. Ombra parla con ottimismo guardando non solo a quello che oggi significa questo provvedimento ma anche, e soprattutto, al domani.
“Il lavoro fatto non è perduto, è solo in attesa di quel domani che ci vedrà più forti, uniti e reattivi di prima” – scrive Ombra sulla sua pagina Facebook – Non ci lasceremo abbattere o travolgere dagli eventi, dobbiamo solo rimodulare il nostro planning di crescita per farci trovare pronti a raccogliere le nuove sfide che si presenteranno, e soprattutto crederci esattamente come abbiamo fatto otto mesi fa”.
Ombra fa inoltre sapere che, pur in questo periodo di sospensione, si continuerà a portare avanti i progetti per il rilancio dell’aeroporto di Trapani/Birgi: “I progetti in corso per il momento non potranno volare, ma continueranno a camminare, anzi a correre sulle mie sulle nostre gambe. – scrive Ombra – Proseguiremo con l’iter per il meo test, e non smetteremo nel lavoro prodromico a ricreare le condizioni per diventare scalo di riferimento non solo per Ryanair ma anche per altre low cost europee con cui abbiamo già avviato trattative concrete”.
Su tutto il territorio nazionale rimarranno aperti gli aeroporti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Roma Ciampino per i soli voli di stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenziali. “Gli operatori sanitari che prestano servizio presso gli altri aeroporti possono essere da supporto per le esigenze sanitarie di aeroporti o porti limitrofi” – si legge in una nota sul sito internet del Ministero