Parla oggi Cesare Ferrari, Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Trapani, che rompe il silenzio di questi giorni per sottolineare la necessità, ora più che mai, di lavorare tutti in un’unica direzione e quindi di decidere insieme le politiche sanitarie. Ferrari rivendica,in tal senso la necessità che l’Ordine dei Medici sia parte attiva dei tavoli decisionali.
Ferrari evidenzia quello che oggi è sotto gli occhi di tutti: il ruolo dei medici chiamati ad operare ogni giorno – e non solo in questo periodo – nel silenzio e con dedizione.
Non si può però non ricordare in questo frangente in cui medici ed operatori sanitari sono in prima linea nella lotta al Coronavirus quanto, negli anni, si sia invece tagliato alle spesa alla sanità.
Ferrari riferisce inoltre dell’iniziativa di una giovane ragazza che propone una raccolta fondi per l’acquisto di respiratori.
Riportiamo per intero la nota del dott. Rino Ferrari:
“Ospedali, Guardie mediche, Distretti sanitari, ambulatori, operatori del 118, medici di famiglia, medici del PPI, pediatri, specialisti convenzionati, odontoiatri, liberi professionisti, medici che operano nel privato, medici delle carceri, medici ormai pensione. Tutti noi medici in silenzio affrontiamo ogni giorno con dedizione, abnegazione e sacrificio, nel silenzio, ogni tipo di emergenza. In questi giorni la paura dettata dal Coronavirus ci ha resi visibili, abbiamo sempre lavorato in silenzio e continueremo a farlo perché questo e’ il nostro lavoro, questo ci impone il giuramento che abbiamo fatto all’inizio della nostra carriera. Lavoriamo ogni giorno senza risparmiarci, spesso senza le necessarie precauzioni, incuranti di mettere a rischio la vita nostra e dei nostri cari. Spesso con turni che massacrano e in totale assenza di sicurezza.
Ma tant’e’….siamo abituati a lavorare in silenzio e camminiamo allineati e a testa bassa come agnelli vicini alla Pasqua. La misura é colma. Mentre un cospicuo numero di noi sta in trincea l’Ordini dei Medici alza una voce in difesa dei diritti di una categoria che troppo spesso ha visto mortificare le proprie competenze e i sacrifici. Che ha operato al límite del collasso vedendo mortificare sotto il machete di tagli indiscriminati aspettative e bisogni.
Spesso sottoposti a violenze fisiche e psicologiche i medici sono costretti a difendersi giornalmente da aggressioni e accuse. Lavoriamo nell’ansia e nella paura con strumenti spesso scarsi e inadeguati. Accuse di inadeguatezza e di paventato danno biologico ci fanno sentire sempre più soli ed esposti nelle corsie degli Ospedali, nelle Guardie Mediche, negli ambulatori. SOLI ad affrontare bilanci economici che ci trattano come aziende il cui obiettivo é l’utile di bilancio. É in momenti come questo che si comprende la miopia di un sistema sociale e politico che ha trattato la vita delle persone come una qualsiasi azienda e i medici come una operatori economici specializzati. Ma i bilanci non tengono conto delle esigenze essenziali, i bilanci non hanno le risorse per acquistare neanche le mascherine.
Noi medici i bilanci li sappiamo tracciare ma di salute; non abbiamo mai perso la via maestra legati a quell’ippocratico giuramento che ci ha legato alla professione e che pone come obiettivo del nostro lavoro il rispetto e la sacralità della vita.
Siamo presenti in prima linea con coraggio e senza tirarci indietro davanti al sacrificio e al rischio. Continueremo ad essere ottimisti e a infondere fiducia. Non abbiamo tempo per l’ ansia.
Oggi che la salute di molti è messa in crisi da un virus violento e sconosciuto si e’ compreso che noi medici siamo una parte essenziale del motore sociale; e così tornano in mente anni ed anni di parole, di lettere inascoltate, di tagli indiscriminati, di scelte politiche miopi messe in atto da politici e tecnici incompetenti.
Mi ha chiamato in queste ore CRISTIANA CORDARO, 23 anni, per offrirsi di avviare una raccolta fondi per l’ acquisto di “Respiratori”. Mi ha emozionato perché dai giovani e’ arrivata una inattesa e generosa risposta all’emergenza.
I giovani ci ricordano la generosità con cui ciascuno di noi ha scelto la propria carriera.
In questi momenti di concitazione e paura siamo tutti dalla stessa parte, restiamo uniti e lavoriamo compatti e solidali interessasse di chi e’ in difficoltà.
Andiamo avanti con coraggio e orgoglio ma con la pretesa di tornare ad essere protagonisti delle scelte.
Come presidente dell’Ordine dei Medici di Trapani, mentre offro il sacrificio e la professionalità mia e dei colleghi impegnati in prima linea rivendico il diritto di condividere le scelte che riguardano il mondo della sanità. Come Ente Sussidiario dello Stato l’Ordine dei Medici pretenderà di essere parte attiva e determinante nei tavoli istituzionali per far sentire la voce di tutti gli iscritti e coprire quel silenzio assordante che in questi giorni attanaglia tutti noi.
Perché la mitezza e il senso di responsabilità non rendano noi medici come agnelli al macello, perché è tempo che gli innocenti spezzino il silenzio”.