L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna, che rappresenta un giorno per sottolineare l’importanza delle donne nella società di oggi e per commemorare le lotte che hanno avuto luogo per raggiungere l’uguaglianza dei diritti.
La parola “solidarietà” è femminile credo proprio che sia insito nelle donne in generale, questo senso dell’aiuto, della disponibilità.
Far parte di un’Associazione di volontariato sanitario, come AVO, significa fare la scelta di impegnarsi per trovare soluzioni e risposte ai bisogni e ai problemi che toccano da vicino il benessere e la salute delle persone e dei loro famigliari. La voglia di impiegare il proprio tempo in un’attività “gratuita” di questo tipo, ricambia le proprie energie profuse con una ricchezza non misurabile che deriva soprattutto dalle relazioni e dall’umanità che contraddistingue lo stare insieme facendo volontariato. Nel momento in cui inizia l’impegno, l’attenzione è fissa sugli scopi dell’Associazione per la quale si dona il proprio tempo e sulla necessità di conciliarli con la propria vita quotidiana; i tempi e l’intensità alle volte sembrano inconciliabili ed è soprattutto in questi momenti che ci vuole determinazione e tenacia.
E’ giunta l’occasione in questo 8 marzo 2020, con un pizzico di orgoglio di genere e un pizzico di orgoglio di volontaria, di esprimere quello che io ritengo essere un pregio: l’essere donna credo aiuti meglio a mediare e a organizzare le attività, soprattutto quando queste si basano sull’impegno e la voglia di mettersi a disposizione degli altri. Essere donna ci permette di guardare agli obiettivi, anche i più complicati, con determinazione mettendo in campo un’energia e una forza che credo appartenga solo al mondo femminile.
In questo le donne AVO sono superlative, sono la struttura portante di molte sedi.
A tutte voi, va il mio personale ringraziamento per esserci sempre e comunque.