Il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha dedicato questa settimana alla visitadelle scuole superiori della città di Trapani dove ha incontrato gruppi di studenti e, in alcuni casi, anche il corpo docente. Incontri che hanno avuto a tema la cura della “casa comune” ma anche altre questioni scottanti come il calo demografico, le scelte universitarie, la centralità dell’essere umano e il senso stesso della vita.
Incontri si sono tenuti nelle diverse sedi dell’Istituto “Rosina Salvo”, presso il Tecnico- turistico “Bufalino”, il tecnico “Da Vinci- Torre”, presso l’Ipsia, l’istituto “Calvino- Amico”, l’istituto “Ximenes – Fardella” mentre sabato prossimo sarà in visita presso l’Istituto Alberghiero.
“A conclusione di un’intensa settimana di incontri con gli studenti, i dirigenti e i docenti, il personale Ata e i collaboratori delle Scuole medie superiori della città di Trapani, avverto il desiderio di condividere il mio incontenibile sentimento di gratitudine: ho ricevuto il grande dono (grazia e fortuna!) di vedere la nostra città e la Chiesa con gli occhi e il cuore di adolescenti e giovani sorprendenti, motivati a cercare punti di riferimento significativi per scoprire i loro talenti e, insieme, i loro limiti. Gli occhi loro, curiosi e penetranti, hanno attirato la mia attenzione su insicurezze e speranze; i loro cuori, entusiasti e trepidanti, mi hanno coinvolto nei sogni e nelle questioni scottanti dell’oggi: inquinamento e immigrazione, economia e povertà, riforma della Chiesa e contributo dei giovani – scrive il vescovo alla fine della maratona d’incontri – Non abbiamo solo parlato di questioni di attualità ma ci siamo interrogati sul senso stesso della vita in una settimana in cui, con tutti i giovani e le famiglie della città, ci siamo confrontati con la vicenda della giovane Martina Fazio e della sua tenace ripresa dopo un grave incidente e quella, drammatica, del giovane studente dell’Alberghiero Aldo Kenga.
Mi sento loro fortunato compagno di viaggio – aggiunge mons. Fragnelli – spinto in avanti dal loro piede giovane e pronto a sostenerli con il mio piede adulto. Abbiamo avviato processi significativi, come direbbe Papa Francesco, anche grazie al lavoro degli insegnanti di religione cattolica e di tutti gli insegnanti appassionati nel costruire ponti umani, culturali e religiosi. Dobbiamo dare seguito alla ricerca dei nostri volti, col passo dei poveri, rinnovando il nostro impegno nella cura della casa comune. Anche per incoraggiare la crescita culturale di una città antica e giovane insieme”.