Si sblocca, dopo oltre dieci anni, l’iter per la bonifica dell’area industriale ex Siace nel Comune di Fiumefreddo di Sicilia, nel Catanese. Il sito, che si estende per 47 ettari, fu comprato nel 1999 dall’ex Provincia etnea con l’obiettivo di trasformare l’ex cartiera nel più grande Parco tematico del Sud, Sicilyland, Ma il progetto in sinergia pubblico-privata si bloccò a seguito di sequestri e bonifiche fantasma. Da allora, a causa di una serie di intoppi burocratici, la zona è rimasta ancora preclusa alla fruizione. Quello che oggi rimane di quella realtà industriale è solo una fabbrica di veleni abbandonata.
Il governo Musumeci, adesso, ha compiuto il primo passo: il dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti ha, infatti, approvato il Piano di caratterizzazione. Strumento propedeutico per individuare il tipo di inquinamento esistente, anche nel sottosuolo, e quindi procedere alla successiva bonifica. A essere controllato sarà anche il boschetto circostante. Il sospetto, molte forte, è che in tutti questi anni la zona possa essere stata trasformata in una discarica abusiva, con la presenza anche di rifiuti cancerogeni come l’amianto.
«Finalmente, dopo anni di disinteresse – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – abbiamo sbloccato l’iter. Vogliamo restituire l’area bonificata dal punto di vista ambientale alla sua migliore e compatibile utilizzazione, affinché determini una ricaduta positiva in termini economici per tutto quel territorio ionico».