A Dicembre 2019 l’ANIA, assieme alle altre OO.SS. dell’inquilinato, è stata convocata dall’IACP di Palermo per un confronto su soluzioni in grado di eliminare o almeno ridurre a valori fisiologici lo storico contenzioso con gli inquilini morosi e la liberazione degli alloggi occupati da persone senza alcun diritto all’assegnazione.
In quell’occasione sono stati dati alcuni numeri sui notevoli crediti vantati dall’Istituto ma mai riscossi e sulle difficoltà affrontate degli uffici competenti dell’IACP nel liberare gli alloggi occupati sine titulo.
Si discusse anche dell’attività svolta dall’ufficio legale dell’istituto e sui suoi risultati.
Il Segretario dell’ANIA, Dr. Andrea Monteleone, in quell’occasione chiese di poter conoscere meglio le dinamiche e le strategie gestionali adottate dall’Istituto e se si era mai ragionato su strategie alternative in grado di garantire risultati migliori dando un senso all’esistenza stessa dell’Istituto e dei suoi uffici specializzati nel recupero dei crediti vantati, in primis l’Ufficio Legale.
Pochi giorni fa apprendiamo da alcuni quotidiani on line e in special modo da un ottimo articolo del giornalista Riccardo Lo Verso che l’Istituto ha chiuso una delle due sezioni legali e stà ragionando sulla reale utilità della rimanente sezione visto che dal 2014 ad oggi queste due sezioni “sono costate all’ente un milione e 450 mila euro di stipendi oltre a 150 mila euro di compensi aggiuntivi previsti per contratto”.
A fronte quindi di costi di gestione per un totale di 600 mila euro “le sentenze patrocinate dai legali dell’istituto e chiuse con un esito favorevole sono state un’ottantina con un incasso complessivo inferiore al 20 per cento dei costi”.
Quindi, se la matematica non è un’opinione, a fronte di un costo di 600 mila euro si è incassato crediti per meno di 120 mila euro.
Ci facciamo una semplice domanda, ma se i legali agiscono da liberi professionisti, visto che hanno, per contratto, compensi aggiuntivi, perché gli viene garantito lo stipendio? O fanno i dipendenti o fanno i liberi professionisti.
Sarà l’Istituto poi a decidere se è meglio avere un ufficio legale formato da professionisti dipendenti o utilizzare liberi professionisti esterni che potrebbero essere retribuiti solo a risultato raggiunto.
Apprendiamo dall’ottimo articolo di Riccardo Lo Verso che il Direttore Generale Dr. Vincenzo Pupillo e il Commissario Straordinario Dr. Ferruccio Ferruggia hanno deciso di affrontare la difficilissima gestione dei crediti non riscossi in maniera concreta, di fatto denunciando un sistema organizzativo di lavoro non solo improduttivo ma dannoso per la stessa esistenza dell’Istituto.
Purtroppo dobbiamo avere il coraggio di ammettere che nessun Ente o Azienda potrebbe sopravvivere a più di un paio d’anni con una gestione deficitaria dello stesso livello dell’IACP di Palermo.
Ormai l’Istituto si è trasformato nel più classico stipendificio pubblico che sopravvive a se stesso solo per garantire i propri dipendenti senza poter in alcun modo realizzare quanto previsto dal suo stesso Statuto.
Lo scellerato comportamento dello IACP, che paga puntualmente i propri dipendenti senza che il loro lavoro sia produttivo di risultati, deve cessare, non è più sostenibile.
Con i soldi dei contribuenti non si può scialare. I Dirigenti hanno l’obbligo, legale ed etico, di spendere il giusto per la produzione di servizi efficienti ed efficaci, raggiungendo gli obiettivi preposti.
Fino a quando l’irresponsabilità generalizzata non sanzionerà i dirigenti pubblici di ogni livello e grado che non fanno il loro dovere, l’economia e l’occupazione siciliane continueranno a retrocedere distruggendo quel poco che resta del nostro sistema produttivo e sociale.
Per tutto ciò, e da quanto appreso dall’articolo del giornalista Riccardo Lo Verso, l’ANIA sarà solidale ed al fianco del Dr. Vincenzo Pupillo e del Dr. Ferrucio Ferruggia nella sicuramente difficilissima battaglia contro l’inefficienza organizzativa ed operativa dell’IACP di Palermo.