Il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli ha inviato in queste ore un messaggio a tutta la comunità ecclesiale di Trapani per ricordare il 40° anniversario dell’omicidio del presidente della regione Piersanti Mattarella, originario di Castellammare del Golfo, cittadina della diocesi in cui è sepolto insieme ai suoi familiari.
Il vescovo ricorda il sacrificio del presidente della regione, che prima di iniziare l’attività politica aveva ricoperto incarichi anche nazionali nell’Azione Cattolica, alla luce della parole dell’apostolo Paolo. “La luce dell’Epifania ci riporta alla liturgia cui egli si accingeva a partecipare la mattina del 6 gennaio di 40 anni fa: oggi quella luce mette in risalto non solo le innumerevoli catene da cui egli voleva liberare la nostra terra, ma anche e ancora di più, i legami nuovi e forti che voleva costruire, legami umani e cristiani su cui fondare un’autentica democrazia – scrive mons. Fragnelli Con le parole di San Paolo vogliamo ricordarlo come uomo che si batteva per tessere ‘vincoli di pace’ che fossero più forti di ogni ‘legame d’ingiustizia’ e di ‘cupidigia’ del denaro”. Il vescovo infine ha lanciato un appello con le stesse parole del presidente della regione assassinato che, in un’intervista, nel 1979, diceva che la mafia non può essere sconfitta soltanto dalle leggi o dagli interventi repressivi ma con il contributo di tutti, cambiando il clima e il costume delle nostre scelte, creando le condizioni perché la criminalità mafiosa possa essere isolata.
Mons. Fragnelli domattina parteciperà alla cerimonia che si terrà a Trapani per ricordare Piersanti Mattarella e farà giungere un suo messaggio al sindaco di Castellammare Nicolò Rizzo che, insieme a tutto il paese, ricorderà il presidente della regione ucciso davanti alla sua tomba nel cimitero comunale.
Il vescovo di Trapani ricorderà l’anniversario e la figura di Mattarella nel corso della Santa messa pontificale dell’Epifania domattina alle ore 11 nella Cattedrale “San Lorenzo”.
Di seguito il testo del messaggio diffuso oggi alla Diocesi.
“Ricordatevi delle mie catene” (San Paolo)
A quarant’anni dall’uccisione del presidente della Regione Piersanti Mattarella, la comunità ecclesiale di Trapani avverte il bisogno di fermarsi in preghiera per lui, per la sua famiglia, per la sua e nostra Sicilia. La luce dell’Epifania ci riporta alla liturgia cui egli si accingeva a partecipare la mattina del 6 gennaio di 40 anni fa: oggi quella luce mette in risalto non solo le innumerevoli catena da cui egli voleva liberare la nostra terra, ma anche e ancora di più, i legami nuovi e forti che voleva costruire, legami umani e cristiani su cui fondare un’autentica democrazia.
Con le parole di San Paolo vogliamo ricordarlo come uomo che si batteva per tessere “vincoli di pace” che fossero più forti di ogni “legame d’ingiustizia” e di “cupidigia” del denaro.
Per tutti i siciliani di oggi risuonano particolarmente attuali le sue parole e il suo appello affinchè tutti, responsabilmente, possiamo dare il nostro contributo al cambiamento del clima e del costume nella nostra terra: “Il problema della mafia è un antico male che sarebbe utopistico e illusorio dire che può essere risolto con una legge o con un intervento miracolistico; certo ci vogliono le leggi che eliminino le condizioni che favoriscono questi inserimenti, certo ci vuole un’azione anche di carattere sanzionatorio e repressivo più decisa e più organica, ma ci vuole anche, e non per rifuggire da scelte di carattere politico, ci vuole anche un clima e un costume che appartiene a tutti i siciliani: se tutti quelli che parlano di mafia si comportassero per isolare la mafia forse avremmo già fatto un grosso passo avanti e credo che questa debba essere la cosa che subito possa essere fatta: quella che tutti, tutti coloro che avvertono la gravità di questo fenomeno, si comportino per creare condizioni di isolamento.” ( Piersanti Mattarella, da un’intervista rilasciata alla Rai Sicilia il 25 ottobre 1979 )