Le difficoltà del 2018 per la Crias sono un lontano ricordo, il 2019 si chiude infatti con 3.425 imprese artigiane finanziate per un totale di circa 76 milioni di euro. La cifra record è stata raggiunta pochi giorni fa con il via libera a 563 pratiche per quasi 14 milioni di euro. A trarre beneficio dal credito agevolato una vasta gamma di imprese artigiane: autofficine, falegnamerie, vetrerie e, ancora, sartorie, panifici e pasticcerie a cui si aggiungono anche parrucchieri, fotografi e tipografi.
«E’ un segnale importante – evidenzia il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – per le aziende artigiane che devono sapere di poter contare su una Cassa per il credito che svolga con regolarità il proprio lavoro a sostegno delle imprese dell’Isola».
I finanziamenti concessi dalla Crias sono destinati a diversi tipi di interventi. Ad esempio, 345 imprese riceveranno quasi otto milioni di euro per sopperire alle esigenze finanziarie di gestione dell’azienda; circa 5 milioni saranno invece destinati a 38 imprese per l’acquisto, la ristrutturazione, la costruzione dell’immobile o l’acquisto di macchinari e attrezzature. Trecentosessantatremila euro saranno invece destinati a 16 imprese per l’acquisto di scorte, materie prime e prodotti finiti a cui vanno aggiunti oltre 900 mila euro per i finanziamenti destinati a facilitare l’acquisizione da parte delle imprese agricole di scorte. In quest’ultimo caso le pratiche deliberate sono 70. Chiudono l’elenco i finanziamenti alle imprese di autotrasporto merci che ammontano a 60 mila euro e saranno destinati a 5 ditte.
«I numeri – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano – ci dicono che la Crias ha ripreso a funzionare bene e che abbiamo dato una boccata d’ossigeno a tante imprese artigiane in difficoltà o che vogliono semplicemente provare a crescere. Ringrazio il commissario ad acta Giovanni Perino, il direttore generale Lorenza Giardina e tutta la struttura della Crias per lo straordinario lavoro svolto. Adesso è essenziale proseguire su questa strada anche nel 2020 e per farlo è indispensabile mantenere per la Crias l’attuale sistema di contabilizzazione economico-patrimoniale che consente di rispettare le disposizioni riguardanti l’armonizzazione contabile senza le inevitabili complicazioni gestionali che sorgerebbero nel caso si applicasse il sistema di contabilità finanziaria al fondo a gestione separata».