lunedì, Novembre 18, 2024
HomeCulturaCinema & TeatroMessina,Magazzini del Sale: "Io sono Verticale", con Alessandra Barbagallo

Messina,Magazzini del Sale: “Io sono Verticale”, con Alessandra Barbagallo

Io sono Verticale, con Alessandra Barbagallo, per la regia di Silvio Laviano, prodotto dal progetto S.E.T.A. -Studio Emotivo Teatro Azione in collaborazione con l’associazione culturale Madè, ritorna in scena sabato 21 e domenica  22 dicembre, ai Magazzini del Sale di Messina.
Io sono Verticale si ispira alla poetica e biografia della poetessa americana Sylvia Plath, morta suicida a soli trent’anni ed eletta negli anni Settanta simbolo della lotta contro le durezze e le frustrazioni della vita domestica.
Dopo Borderline in LoveSogno Ergo SumDiversi- Personaggi in cerca di un Altrove, Femmine e  Innamorati – Tragicommedia della Purificazione, l’attore Silvio Laviano riveste per la sesta volta i panni del regista, affrontando la storia di una donna qualunque, che come ogni bambina sogna un lieto fine. 
NOTE DI REGIA E se la Bella addormentata non sirisvegliassedopo il bacio del principe? 
Se Cenerentola non calzasse mai quella scarpetta? 
Se il lupo avesse digerito Cappuccetto Rosso? 
Se il cacciatore avesse strappato il cuore dal petto di Biancaneve?IO SONO VERTICALE è questo. Una favola fallita senza morale. 

Il sogno di una donna che racconta la “sua” storia confidando nel lieto fine che ogni bambina spera. La drammaturgia originale è liberamente ispirata alla poetica di Sylvia Plath e alla sua biografia. 
La Plath è stata vittima consapevole di un mondo maschile che ha sempre deciso per Lei, un mondo che l’ha censurata, l’ha arginata e costretta nel ruolo di casalinga disperata sfornante torte di mele. Non è riuscita mai,        fino in fondo, a esternare e a rendere completamente pubblico il suo pensiero. E così nasce Io sono verticale, un diario emotivo che l’Attrice/Donna agisce rivivendo un racconto bulimico condito da parole morsicate, vomitate e sognate. 

Il Forno dentro il quale la Plath morirà suicida si trasforma in una piccola dimora/badia riecheggiante l’archetipo  di una Favola Rosa. Ma Sylvia voleva davvero uccidersi? Forse desiderava solo, in una sofferenza narcisistica, urlare al suo microcosmo che esisteva, che pensava, che cuoceva idee con la sua di testa…dentro il suo di forno? Per un uomo raccontare scenicamente questa storia non è cosa semplice, bisogna evitare di giudicare sempre              un personaggio e il suo percorso, ho cercato di assecondare i miei ricordi di bambino e di quelle bambole di porcellana che tutte le femmine di casa custodivano gelosamente, su una mensola, sopra un letto, chiuse a chiave o strette tra le mani di una cugina. 

E se quel bimbo capriccioso avesse rapito una di quelle bambole? Se avesse dato fuoco alla casetta profumata di Tè e pasticcini? Se avesse chiesto un riscatto minacciando di strappare a morsi il cuore della bambola                  dagli occhi di vetro? 
Così ho agito nei confronti della Storia e di quella magnifica bambola/attrice che ha partorito questa favola accentando il suo principe/regista/carnefice. E solo un’Attrice generosa e coraggiosa come  Alessandra Barbagallo può permettersi una sfida tanto ardua, avendo il coraggio di mordere questa mela. 

In un’epoca dove il Femminicidio è un tema, a mio avviso, troppo ab-usato, abbiamo deciso con questo  spettacolo di raccontare la violenza più sottile ma anche più comune e abituale nel rapporto uomo/donna, vittima/carnefice, Principe/Principessa: il controllo psicologico attraverso il ricatto affettivo.  Il vero “femminicidio” parte da una manipolazione che il bambino/carnefice attua costringendo la Donna/Bambola innamorata e  sordocieca. 

E Se mordere la Mela avvelenata fosse l’unica vera salvezza? 
Forse bisognerebbe semplicemente tenere le scarpette strette ai piedi e accettare che il “lieto fine” non è              obbligatorio né lastricato di mattoni gialli “svedesi”. 

Io sono Verticale 
drammaturgia della compagnia                                                                                                                      con Alessandra Barbagallo                                                                                                                                         regia Silvio Laviano                                                                                                                                           scene e Costumi Vincenzo La Mendola                                                                                                                    assistente alla regia Gabriella Caltabiano                                                                                                                 progetto fotografico Gianluigi Primaverile                                                                                                              progetto grafico Maria Grazia Marano                                                                                                                    illustrazione Graziano Messina                                                                                                                               comunicazione Stefania Bonanno

sabato 21 dicembre||alle ore 21.00

domenica 22 dicembre|| alle 21.00

Magazzini del Sale||Via Del Santo, 67- Messina

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

- Advertisment -

ULTIME NEWS