Si è svolto nei giorni 14 e 15 dicembre il seminario organizzato dall’Archeoclub d’Italia, sezione comprensoriale, Area Ionico Etnea dal titolo “Evoluzione storica del Paesaggio Ionico Etneo dall’antichità ai nostri giorni”. La prima sessione si è tenuta in Giarre (CT), mentre la seconda in Riposto (CT). Numerosi sono stati gli esperti intervenuti per parlare dei molteplici aspetti, geologico storico-archeologico, socio-economico, artistico, letterario e naturalistico, del territorio ionico etneo, nel corso dei secoli. Il seminario è stato patrocinato dai comuni di Giarre (CT), Riposto (CT) e dal MIBACT, ed è stato riconosciuto da AIGAE ed ha offerto la possibilità ai suoi associati di avvalersi dei crediti formativi. Inoltre sono stati coinvolti gli studenti dell’Istituto Superiore, “Michele Amari” di Giarre, impegnati nei percorsi di alternanza scuola lavoro. Una due giorni, grazie soprattutto alla qualità dei relatori, del mondo accademico e della Soprintendenza che ha rappresentato il risultato dell’interazione tra la natura e l’uomo, dove grazie alla loro ricerca scientifica si sono analizzate le peculiarità del territorio ionico etneo. Un paesaggio davvero straordinario, per la presenza dell’Etna e per la sua storia millenaria. Nella seconda e ultima giornata poi, si è registrata anche la presenza del presidente nazionale di Archeoclub, Rosario Santanastasio, il quale ha partecipato con molto piacere, sottolineando anche il particolare che accomuna questa zona ionico etnea a quella da dove proviene lui, Torre del Greco, comune partenopeo ai piedi del Vesuvio. Due territori entrambi vulcanici, caratterizzati dalle stratificazioni e dalla storia dei luoghi. Numerosi ed altrettanto importanti gli spunti emersi nel corso della due giorni, come per esempio l’approfondimento sulle tematiche storico-archeologiche del territorio, partendo dal periodo preistorico, come riportato nella relazione dell’archeologo, Francesco Privitera che ha parlato di ritrovamenti di questa epoca a Giarre, nel cui territorio, la cui presidente dall’Archeoclub d’Italia, sezione comprensoriale, Area Ionico Etnea, Maria Rosaria Grasso effettuando ricerche di superficie, ha intercettato insediamenti di epoca greco- romana, gravitanti sul torrente Macchia e interessati dal passaggio di antichi percorsi. Mentre Lucia Arcifa, docente associato di Archeologia Medievale all’Università di Catania ha illustrato i temi relativi al popolamento altomedievale, sottolineando la necessità di indagare maggiormente la tipologia delle interrelazioni fra zone collinari e costa. Ed infine nell’ultima sessione del convegno partendo dall’analisi del territorio di Calatabiano dal punto di vista archeologico dell’archeologa Teresa Magro, con Riccardo Privitera, ricercatore DICAR dell’Università di Catania si è passati allo studio dei fenomeni di urbanizzazione più recenti. Salvo Cannizzaro, docente associato di Geografia Culturale dell’Università di Catania ha prospettato linee di progettazione futura del paesaggio, con particolare attenzione per l’Istituto dell’ecomuseo.