Sì al piano di ripartizione del Fondo
risorse decentrate (Ford) 2019, no all’accordo sulle progressioni
economiche. Questa la posizione del Siad-Cisal che oggi ha
partecipato, presso l’Aran Sicilia, alla contrattazione sindacale sui
dipendenti della Regione. Il Fondo per le risorse decentrate ha
previsto per quest’anno 48,6 milioni di euro per il personale a tempo
indeterminato e 544 mila euro per quello a tempo determinato, somme
che consentiranno di erogare la produttività e le prestazioni
accessorie ai lavoratori.
“Abbiamo ottenuto un milione di euro in più, prelevandolo da altri
capitoli – dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del
Siad-Cisal – Il nuovo contratto prevede inoltre che il pagamento della
performance venga subordinato alle valutazioni dell’Organismo
indipendente di valutazione, a partire dal prossimo giugno”. Sulla
base della valutazione, l’accordo prevede 3.368,1 euro per le
categorie D3/D6; 2.886,23 euro per le categorie D1/D2; 2.399,33 euro
per le categorie C5/C8; 2.278,87 euro per le categorie C3/C4; 2.032,91
euro per le categorie C1/C2; 1.731,74 euro per la categoria B; 1.643,9
euro per la categoria A.
Il Siad-Cisal non ha invece sottoscritto l’accordo sulle progressioni
economiche orizzontali che sarebbe dovuto servire a recuperare la
perdita del potere d’acquisto dei dipendenti, causata dal blocco della
contrattazione per oltre un decennio. “La bozza che ci è stata
sottoposta – dicono Badagliacca e Lo Curto – prevedeva progressioni
solo per il 35% del personale, senza la possibilità di uno scorrimento
delle graduatorie, creando una palese disparità fra dipendenti, cosa
che ci ha spinto a non firmare l’accordo. Né abbiamo condiviso che i
lavoratori che da anni svolgono mansioni superiori, garantendo la
funzionalità degli uffici, per vedersi riconoscere quanto già fanno da
anni debbano superare corsi ed esami