martedì, Novembre 19, 2024
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Beni Culturali: nuovi percorsi museali al Parco di Selinunte

Si rafforza la collaborazione tra una delle più importanti istituzioni a livello mondiale nel campo dell’archeologia, l’Istituto germanico, che da anni conduce importanti campagne di scavi nel Parco archeologico di Selinunte, e la Regione Siciliana.

L’importante iniziativa è inserita nella programmazione del nuovo corso del Parco di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, che dal giugno scorso è guidato da un nuovo direttore, l’architetto Bernardo Agrò, e che è stata fortemente voluta dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
L’esposizione avrà come oggetto principale i risultati degli scavi archeologici svolti nella zona dell’agora tra il 1995 e 2007, condotti dall’Istituto archeologico germanico di Roma, sotto la direzione di Dieter Mertens, in collaborazione la Regione Siciliana, attraverso il Parco archeologico di Selinunte e la soprintendenza per i Beni culturali di Trapani. La ricerca ha avuto come obiettivo principale la ricostruzione della posizione, della forma e dell’organizzazione dell’agorà e dell’area residenziale posta immediatamente ad est della piazza.

«L’intesa con l’Istituto germanico – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – è motivo di soddisfazione, ma anche uno stimolo a fare del Parco archeologico di Selinunte un luogo di interesse internazionale, sia per il turista che per lo studioso. La Sicilia ha una stratificazione di insediamenti, dominazioni e culture che fanno della sua storia, testimoniata dalla vastità a dalla varietà dei siti archeologici, non una monografia della civiltà mediterranea, ma un’enciclopedia dei popoli che da almeno tre millenni hanno incrociato i loro destini con la nostra Isola».
Le attività archeologiche svolte dall’Istituto archeologico germanico di Roma, che ha celebrato quest’anno i 190 anni dalla fondazione, all’interno del Parco di Selinunte a partire dagli anni Settanta hanno permesso di riconoscere fondamentali aspetti della topografia e della storia della città greca e in seguito della sua fase punica.
La lunga e fruttuosa collaborazione ha permesso non solo il raggiungimento di risultati di grande rilievo, ma ha anche favorito nuove cooperazioni e l’ingresso di nuovi interlocutori scientifici. La realizzazione della mostra è stata infatti curata dalla Humboldt Universität zu Berlin, sotto la direzione di Agnes Henning, che già da tempo parte del team scientifico e di scavo. Bernardo Agrò, con la sua equipe, ha curato la rinnovata museografia degli spazi espositivi del Baglio Florio, con un progetto in grado di coniugare tradizione archeologica e innovazione museale.
La mostra ha come obiettivo principale quello di presentare la funzione e la struttura dell’agora nel contesto della pianificazione urbana e lo sviluppo delle strutture residenziali e commerciali poste lungo il confine orientale, in relazione alla piazza pubblica. I reperti archeologici esposti coprono un arco cronologico compreso tra il 600 e il 250 avanti Cristo circa, quindi più di trecento anni. L’esposizione offre quindi non solo un quadro sugli aspetti architettonici dell’area, ma anche uno sguardo sulla vita quotidiana a Selinunte, a partire dalla prima fase di occupazione, attraverso la fase di monumentalizzazione, l’assedio cartaginese e la fase successiva. Focus dell’allestimento sarà anche l’aspetto archeologico della ricerca e la contestualizzazione dei reperti, anche attraverso l’utilizzo di proiezioni multimediali.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione di studenti di diverse nazionalità, appartenenti all’Istituto archeologico dell’ateneo berlinese, che con grande entusiasmo hanno avuto la possibilità di sperimentare le modalità di realizzazione di un allestimento e allo stesso tempo di conoscere la storia e l’archeologia di Selinunte. Il progetto costituisce l’inizio del concept della nuova direzione del Parco, le cui attività coordinate di ricerca, studio e successiva valorizzazione potranno essere condivise in un agreement con l’Istituto germanico, appendice alla convenzione già esistente. L’obiettivo è quello di attivare laboratori a cantiere aperto di restauro, corsi di specializzazione sulla attività di scavo, dottorati e Scuole di specializzazione con le varie università, in modo da far diventare il Parco di Selinunte sede permanente per tirocini e master destinati a giovani archeologi, architetti e restauratori.

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