“Vitalizi, una legge molto confusa e di dubbia interpretazione. L’unica certezza è che tutti i partiti, con la sola eccezione del M5S, hanno preso in giro i siciliani: il taglio è solo temporaneo e fra l’altro non è di quelle dimensioni che vogliono far credere alla gente. Il 19 per cento che i partiti sventolano a destra e a manca è solo per pochi assegni e per la quota eccedente i 62 mila euro. Per il resto sono previste decurtazioni ridicole. La verità è una, con questo voto l’Ars ha detto una cosa sola: i privilegi della Casta non si toccano”.
Lo dicono le deputate M5S all’Ars Angela Foti e Jose Marano componenti della commissione vitalizi, commentando la legge approvata dall’Ars, da buon’ultima in tutto il Paese.
“L’onorevole Aricò – afferma Foti – diffonde calcoli sul taglio dei vitalizi che nella migliore delle ipotesi, volendogli attribuire buona fede, dimostrano che non ha capito quello che egli stesso ha presentato. La modifica del comma 13 dell’articolo 1, rocambolescamente portata in aula senza che qualcuno chiedesse spiegazione dallo scranno, comporta una riduzione sulle eccedenze rispetto gli scaglioni di 37 e di €62000 e non una riduzione dell’intera somma. Non è vero inoltre che in Italia la Sicilia è tra chi ha tagliato di più, ci sono parecchie Regioni che, giustamente, si sono spinte ben oltre quello che hanno fatto i partiti all’Ars, che hanno avuto pure la furbata di pensare ad una norma scritta con l’inchiostro simpatico, di cui fra 5 anni non ci sarà più traccia. Se non è questa una presa in giro ai siciliani…”
“Abbiamo presentato numerosi emendamenti – afferma Jose Marano- che cercavano di avvicinare la norma siciliana a quanto deciso in sede di conferenza Stato Regioni e successivamente alla riunione dei presidenti dei consigli di Regione. Non abbiamo potuto neanche discuterli a causa di una conduzione d’aula inaccettabile che mirava solo a blindare l’esito finale. Risultato? Una legge truffa che non solo taglia pochissimo e solo per 5 anni, ma che regala ai deputati pure un aumento di pensione. Come dire, oltre al danno la beffa”.
“I partiti – dice il capogruppo Francesco Cappello – dovevano solo mettersi al riparto dalla tagliola dei tagli statali previsti per le regioni che non avessero ricalcolato i vitalizi. Lo hanno fatto tardissimo e male, tirando fuori dal cilindro una norma ad orologeria che si autodistruggerà quando i siciliani avranno dimenticato tutto. Peccato per loro che i siciliani non sono così disattenti come qualcuno immagina o spera. Si ricorderanno di questo scherzetto al prossimo appuntamento elettorale”.