“Si continua a rinviare per non risolvere la questione. Un altro giro a vuoto quello di oggi a causa dell’inerzia e dell’incapacità del Presidente dell’Assemblea che con la scusa di avviare l’interlocuzione con Roma, ci regala un altro rinvio. Il disegno di legge inciucio in realtà appare lontano anni luce dalla conferenza Stato-Regione che obbligava le regioni ad adeguarsi alla normativa nazionale pena la riduzione dei trasferimenti per 70 milioni di euro. Di fatto il disegno di legge esitato dalla dalla Commissione dei super poteri speciali altro non fa che ridurre di meno di un terzo gli sprechi e ancor peggio, dando carattere temporale ad un provvedimento che tra 5 anni ci vedrà ricominciare con un punto e a capo.
Il taglio del 9% previsto dal testo è assolutamente ridicolo e questo appare addirittura drammatico se lo si mette in rapporto con un innumerevole platea di persone che in pensione non potranno andare mai malgrado i 40 anni di lavoro, con contributi non cumulati e con un mercato sempre più flessibile con sempre meno garanzie. In queste condizioni non si comprende perché i pochi nella casta debbano continuare a beneficiare dei privilegi. Spero che le coscienze per chi le ha, possano illuminare i cervelli e indicare la strada giusta per evitare questo scempio. Non mollerò la battaglia fino a quando avrò fiato per una vera questione morale per la quale faccio un appello a tutti parlamentari di votare con voto palese, di metterci la faccia, nella consapevolezza che alla presidenza dell’Assemblea non importa che il testo possa essere impugnato e che si possano perdere le risorse ma importa soltanto che si salvino i privilegi”.