Quanti, da populisti, fanno credere ai cittadini che il taglio dei vitalizi risolva i loro problemi, intendono fregare i siciliani. Come sempre sono dei bugiardi e mi dispiace che a cadere nella trappola demagogica di chi non sa governare nemmeno a Roma sia pure qualche deputato che, per intelligenza ed onestà, prima di schierarsi in modo trasversale con i Cinquestelle, dovrebbe chiedere a questi di dichiarare se le risorse ricavate dai tagli ai vitalizi siano mai state messe nel bilancio dello Stato per finanziare qualche opera o qualunque iniziativa per la scuola o per sostenere le imprese. È una vergogna che chi urla onestà si macchi la coscienza prendendo in giro i cittadini. Quei tagli sono il frutto di una norma incostituzionale e lo sanno molto bene coloro che li hanno sbandierati come una vittoria contro la casta tanto da aver dovuto accantonare le somme a cui saranno costretti ad aggiungere altri soldi per gli interessi e le spese legali da pagare ai ricorrenti. Ai Cinquestelle che ridacchiavano quando tentavamo di spiegare le ragioni per cui in Sicilia non si poteva approvare nè la proposta di Aricò e meno che mai la loro, non fosse altro perché diversamente dalle altre regioni istituite nel 1970 la Sicilia è nata nel 1946, bisognerebbe chiedere, ora che governano con ministri e sottosegretari siciliani, per quale motivo non si impegnano a rendere attuabili gli artt. 37 e 38 dello Statuto attraverso i quali la Sicilia non avrebbe bisogno di elemosine dallo Stato. Il governo nazionale ha utilizzato il ricatto contro i cittadini italiani ed è questa la vera vergogna che dovrebbe fare indignare e urlare contro questi odiosi individui che comunque il popolo italiano sta già smascherando e bocciando ad ogni tornata elettorale. Il ricatto e l’intimidazione sono le armi di cui si avvalgono i delinquenti. Fa orrore che chi governa utilizzi questi sistemi. I Cinquestelle sui diritti dei siciliani scritti nello Statuto tacciono per ignoranza, cattiveria e malafede, mistificando la realtà e tacendo sulle responsabilità che oggi ricadono proprio su di loro Per questo i Cinquestelle non hanno alibi, governano l’Italia e proprio a loro i siciliani hanno il diritto di chiedere ciò che è dovuto. La vera casta è rappresentata molto bene al governo nazionale dove si tace sui nuovi deputati che hanno votato di aumentare i vitalizi, così come si tace sulle parentopoli, sui conflitti di interesse tra marito consulente della moglie deputata e cognato sottosegretario, sui falsi rimborsi, sugli ex deputati rinviati a giudizio per le firme false e nominati consulenti dei deputati, sulla triste vicenda dei finti rimborsi e delle esorbitanti cifre richieste per pranzi e rimborsi di ogni genere. Non sono abituata a tacere e mi assumo la responsabilità di ciò che dico e delle scelte che compio sempre unicamente a difesa dei siciliani. Che il taglio a vitalizi sia un risparmio è una falsa notizia, una disgustosa bufala populista di chi è abituato solo ad agitare gli animi contro chi fa politica e provocare odio sociale per nascondere le proprie nefandezze e l’incapacità di dare soluzioni vere ai problemi reali del Paese”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana. |