Schiaffi, pizzicotti, insulti, umiliazioni di ogni genere. Parolacce e sevizie, percosse. Sono drammatiche le violenze subite da alcune anziane, ospiti del ‘Boccone del Povero’ di San Giuseppe Jato, piccolo centro del palermitano, dove sono state arrestate due operatrici sanitarie, Giuseppina B. di 56 anni e Francesca S. di 60 anni. Le due, incensurate, sono agli arresti domiciliari.
L’inchiesta lampo, iniziata solo a fine agosto, grazie alla denuncia della figlia di una delle vittime, è stata coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo Annamaria Picozzi. Nell’ordinanza, il gip Walter Turturici, sottolinea come “all’interno della struttura si è consolidato un generalizzato modus operandi in forza del quale gli anziani ospitati sono destinatari di condotte maltrattanti materialmente poste in essere dagli operatori socio assistenziali, in un generale contesto, quanto meno, di culpa in vigilando da parte delle suore che gestiscono la struttura medesima”. A incastrare le due donne sono state anche le registrazioni video e audio sistemate dai carabinieri, dopo la denuncia presentata dai figlia di una delle anziane, con problemi psicofisici.
“Fin dal 19 agosto, giorno della denuncia, la figlia della persona offesa ha riferito di lividi ed ematomi notati su varie parti del corpo dell’anziana madre e ciò anche nel periodo in cui la stessa era costretta a letto a seguito della rottura del femore”, dice il gip di Palermo. Era stata la stessa vittima, parlando con la figlia, a rivelare i maltrattamenti. “Qualche giorno mi trovate morta – diceva l’anziana donna – Mi danno legnate”. “Il timore dell’anziana – scrive il gip – di essere ‘ammazzata a legnate’ altro non era che l’esito della drammatica esperienza dalla stessa vissuta all’interno della struttura”. Le videoriprese “danno conto dei livelli di abiezione attinti dalle indagate”.