“Apprendo con rammarico come secondo quanto riportato dal rapporto dell’Osservatorio Economico di Confartigianato Sicilia, il comparto artigiano abbia perso 410 imprese edili nell’ultimo anno in Sicilia con oltre tre mila addetti in meno – a dirlo è Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – un’emorragia senza precedenti che prefigura un danno sostanziale inesorabilmente legato alla palese riduzione dei finanziamenti concessi alle imprese delle Costruzioni. Meno crediti alle imprese, meno lavoro, meno occupazione che sfocia in disoccupazione e minore produzione. A ciò si somma la scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro e la mancanza totale di assicurazioni per chi lavora in nero. In particolare dal 2009 al 2018 – spiega il parlamentare – sono 539 mila i posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni solo in Italia. E mentre gli altri Paesi dell’area euro hanno visto, dopo la crisi, un aumento degli occupati nel settore edile, l’Italia e la Sicilia in testa, ha continuato a perdere posti di lavoro. Non è difficile rintracciare le responsabilità di chi da Roma, continua a prestare le mammelle statali puntando su misure assistenzialistiche e palliative. Lo considero solo un modo per sperperare risorse che altrimenti potrebbero essere investite nelle grandi opere pubbliche, nella manutenzione, nella riconversione green di strutture fatiscenti che potrebbero essere rese con appositi interventi, ecosostenibili e meno impattanti”