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Capo D’Orlando, “Premio Lighea”: a Villa Piccolo i libri d’esordio di tre giovani poeti

Sabato 9 novembre, alle ore 16, a Villa Piccolo (Strada Statale 113, km. 109 Capo d’Orlando) saranno presentati i libri di esordio di tre giovani poeti siciliani: Andrea Accardi, Noemi De Lisi e Gianluca Furnari. L’appuntamento è inserito nella prima edizione del Premio Lighea, ideato da Maria Grazia Insinga, e organizzato dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Andrea Pruiti Ciarello, Maria Grazia Insinga dialogherà con gli autori. L’ingresso è gratuito.

Questa prima edizione del Premio Lighea, organizzata con l’obiettivo di promuovere la poesia contemporanea e il fare poetico, dopo quasi due mesi di laboratori di scrittura in versi frequentati da oltre un centinaio di studenti, dopo i laboratori di carnet de voyage tenuti da Stefano Faravelli e la presentazione dell’opera omnia di Bartolo Cattafi con il suo curatore, il poeta toscano Diego Bertelli, continua con questo appuntamento imperdibile.

La Fondazione favorirà la partecipazione degli studenti delle scuole di Capo d’Orlando gratuitamente. Essi potranno fruire dell’autobus della ditta Emanuele che si troverà di fronte all’entrata del Liceo “Lucio Piccolo” alle ore 15.30 (partenza ore 15.45/ritorno da Villa Piccolo ore 18.00). Per informazioni, rivolgersi alla segreteria della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Via Nazionale Palermo, Km. 109 (Strada Statale 113) Capo d’Orlando – tel. 0941 957029; oppure, contattare via mail il Premio Lighea: premiolighea@fondazionepiccolo.it. Per altre informazioni: www.fondazionepiccolo.it Premio Lighea – Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella;  Fondazione Piccolo.

Andrea Accardi è laureato in Lingue e culture moderne all’Università di Palermo e in Letterature e filologie europee all’Università di Pisa. Dopo il dottorato di ricerca in Letteratura Francese conseguito a Pisa, si è trasferito a Palermo dove insegna Lettere nella scuola pubblica. Ha esordito nel 2019 con Frattura composta di un luogo (Ladolfi). È redattore del blog letterario Poetarumsilva.

Capitolo X

Sparisce una ragazza e spuntano ovunque manifesti. La foto però è scelta bene, proprio un sorriso che diresti un futuro radioso.Dopo le prime volte non ci fai più caso, e intanto dentro una casa lontana qualcuno fa già i conti con il vuoto.Al cinema multisala c’è lo sconto il mercoledì.

Capitolo XI

Per raggiungere l’ufficio alloggi esci un poco dal centro e costeggi una fattoria, come la freccia sulla mappa indica con precisione. Ci sono le scuderie e un cortile macchiato di neve sporca.Sul recinto di legno si posa un volatile strano, forse un rapace arrivato dai boschi. Di un azzurro quasi doloroso.

Capitolo XIII

I negozianti sono gentili, quasi tutti. Alcuni molto bravi a fare i pacchetti. Alle poste la fila scorre bene. I panettieri alzano nubi di farina, preparano canestri di pane secco per i passeri. Un passero è morto artigliato fra le briciole.Ai bordi vorticano sirene.

Noemi De Lisi è laureata in Giornalismo e specializzata in Teorie della Comunicazione. Ha esordito nel 2017 con La stanza vuota (Ladolfi) finalista ai premi Carducci, Cetonaverde, Maconi, Città di Como, Elena Violani Landi, e vincitrice del Premio Solstizio per Opera Prima. È redattrice e talent scout per la poesia su Atelier on-line.

Con tutto me stesso avrei voluto strapparmi,
tirarmi via, colpirmi, rimanendo fermo senza urli
per non svegliare mia madre col mento sul petto
seduta al tavolo della cucina nel suo respiro fioco.

Immaginare un botto in fondo al corridoio nero,
scambiare quel rumore per il nome di un morto,
fermarmi nel buio con l’orecchio teso a tremare.
Fare finta di niente, tornare nella mia stanza vuota,
gemere piano nell’insonnia: “Mamma, dormi ancora?
Ridere in un sussurro per queldolore, smettere di dire:
‘Un corpo, una sola vita. Un corpo, una sola volta”.

Avrei voluto voltarmi ed essere un altro in silenzio
non ricordare più di aver parlato ad alta voce,
di essermi dimenato senza musica alla festa,
di essere stato veramente io in tutto quel fragore

Gianluca Fùrnari è laureato in Filologia Classica all’Università di Catania ed è stato allievo presso l’Accademia VivariumNovum di Frascati. Ha esordito nel 2015 con la raccolta Vangelo elementare (Raffaelli) finalista al Premio Rimini 2015 e al Premio Fogazzaro 2016, vincitrice del Premio Violani Landi 2016, del Premio Fiumicino 2016 e del Premio Solstizio Opera Prima 2018. Affianca alla composizione poetica in italiano quella in latino ed è membro e collaboratore del Centro di Poesia Contemporanea di Catania.

L’opera della luce sugli stagni

erano segni, rime elementari:

così al nostro comando si accendevano

quando vi passavamo a torso nudo;

era il linguaggio mai perfezionato

che la notte tentava con sé stessa –

come mani quei segni ci assalivano,

esperte, a tratti quasi creaturali,

a tratti un corpo solo si tendeva

tra i nostri corpi tesi.

Poi di quel moto perdevamo il senso

nell’acqua alta – tornavamo a riva.

Ma era pioggia dirotta ormai da giorni.

Non avevamo tempo per capire.

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