Di questa lunga notte non dimenticherò mai l’odore. L’odore della morte che si mescola a quello della speranza di chi si è salvato e alle lacrime di chi ha viaggiato per giorni accanto a un corpo senza vita. ‘Sbarco dopo sbarco, alla banchina ci si abitua?’ mi è stato chiesto. No, è la mia risposta. Non ci si abitua mai” Maggio 2014. L’Italia, soprattutto la Sicilia, accoglie decine di migliaia di migranti in fuga da guerre e miseria. Tra loro ci sono tantissimi ragazzi e ragazze, che hanno lasciato la famiglia o l’hanno persa durante il viaggio. Sono classificati come «minori stranieri non accompagnati», ma dietro il freddo linguaggio burocratico si nascondono le storie di chi ha lasciato tutto per costruirsi un futuro in Europa. Come Joy, che sognava una vita migliore e finisce vittima della tratta delle schiave; o Bandiougou, capace di parlare sei lingue; o Junior, un talento del calcio in attesa di un’occasione. In mancanza di genitori, però, nessuno può tutelare i loro diritti, assicurando le cure e l’accesso agli studi. A Palermo lo fa Agnese Ciulla, all’epoca Assessora alla Cittadinanza sociale del Comune, che accetta di diventare la loro tutrice legale. Prima ne segue dieci, poi cento, poi cinquecento, mille… perché a nessuno si può negare la speranza. La città la ribattezza la «grande madre», e imitando il suo esempio, in tanti si attivano, diventano tutori volontari, organizzano corsi di lingua, offrono ospitalità e aiutano i ragazzi a ricominciare. In La grande madre, edito da Sperling & Kupfer, Agnese Ciulla con Alessandra Turrisi racconta la sua esperienza umana e civile a fianco dei giovani migranti, le difficoltà, le minacce e i successi e, sullo sfondo, la grande impresa di Palermo, che ha aperto il suo porto in nome di valori universali come l’accoglienza e la condivisione, per diventare la casa di tutta la comunità. Agnese Ciulla è operatrice sociale, facilitatrice territoriale, formatrice e consulente. Ha svolto incarichi come progettista e coordinatrice di progetti complessi, sia a livello nazionale, sia a livello internazionale. Ha iniziato la propria attività promuovendo i diritti di bambini e bambine nelle periferie palermitane con l’Associazione Arciragazzi. Nel periodo 2012-2017 è stata Assessora alla Cittadinanza sociale del Comune di Palermo. La sua esperienza umana e professionale con i migranti minorenni, che le è valsa il soprannome la «grande madre», sarà al centro di un film con Isabella Ragonese. Alessandra Turrisi, giornalista palermitana, lavora per i quotidiani Avvenire e Giornale di Sicilia, collabora con il periodico Gattopardo. Dalla metà degli anni Novanta, segue le cronache siciliane, con particolare attenzione agli aspetti sociali. Ha pubblicato i libri Il cuore in testa. 10 anni di impegno dell’associazione Apriti Cuore a Palermo (Navarra editore, 2009), Era d’estate (Pietro Vittorietti editore, 2010), Paolo Borsellino. L’uomo giusto e La scelta volontaria (Edizioni San Paolo, rispettivamente 2017 e 2019). Sempre per San Paolo nel 2019 ha scritto Dalle mafie ai cittadini con Toni Mira.