I giovani e l’amore per il proprio territorio. Questa la sintesi che riassume dagli anni ’30 ad oggi quest’azienda marsalese che ha fatto dell’odore della terra, del calore del sole e della bellezza rigogliosa della vigna, il loro stile inconfondibile. Questa è l’eredità più importante che si tramanda nella famiglia Paladino, un destino nel nome da combattenti impavidi che non si arrendono pur di raggiungere l’obiettivo agognato. Matteo ed Emanuela Paladino sono i due promettenti giovani eredi dei viticoltori Paladino che da generazioni si tramandano l’amore e la passione per la terra e per il vino.
A loro infatti è passata l’azienda Tenute dei Paladini che produce vini, un’azienda che può contare su 40 ettari coltivati a vigneto e che ha già tutti i numeri per farsi strada in un settore dove spesso l’innovazione unita alla tradizione sono qualità molto apprezzate. Matteo ed Emanuela hanno scelto di custodire ed ampliare quello che di prezioso hanno ereditato. Un bell’esempio di giovani che restano in Sicilia e che armati di coraggio e di impegno scelgono di continuare ed aggiornare quanto già di buono esiste.
Con queste parole, Emanuela Paladino, giovane studentessa universitaria e giovane imprenditrice parla della sua azienda e le luccicano gli occhi.
“Siamo una piccola azienda che si concentra sulla valorizzazione del prodotto. Siamo testimoni diretti di quanto si possa ottenere con sacrificio e dedizione anche realizzando un prodotto di nicchia curato fin nei più piccoli dettagli. Alla scorsa edizione del Vinitaly abbiamo portato una scintillante novità, lo spumante Iside, l’ultimo nato nelle Tenute dei Paladini, un felicissimo connubio di catarrato e trebbiano. Iside si chiama così e non è un caso. E’ dedicato alla Dea egizia della produttività, un auspicio a continuare con coraggio. porteremo anche il moscato San Giorgio, il nero d’Avola Merlot e l‘Emà, un moscato zibibbo dedicato a me e a mio fratello Matteo, un meraviglioso dono di nostro padre che ci ha voluto dire grazie chiamandolo con le iniziali dei nostri nomi, Emanuela e Matteo appunto. Un gesto simbolico che per noi significa tanto, un incentivo a continuare nel nostro impegno, un onorare il nostro impegno”.
E l’etichetta dell’Emà la dice lunga sul suo simbolico significato. Il veliero indica l’avvenire e il divenire, la crescita futura di questi giovani virgulti che si adoperano per la loro terra e i loro prodotti.