“Al momento non ci sono le risorse per poter soddisfare le esigenze di
tutta la Sicilia in quanto si attende l’esito dal congelamento di 62
milioni di euro, bloccati a seguito della impugnativa dello Stato che
se liberati, rimetterebbero in funzione molteplici attività in tutta
la regione – la denuncia si legge in una nota a firma del Segretario
Nazionale del Sifus Ernesto Abate. Ma è chiaro – prosegue il dirigente
quadro – che i tempi burocratici non coincidono con i fabbisogni
dell’agricoltura e delle famiglie che vivono nell’indotto, compreso i
Consorzi di Bonifica.
Da tre giorni, risulta essere ristabilita la fluenza delle acque sul
territorio del Consorzio di Bonifica di Catania, un risultato positivo
ottenuto grazie alle denunce portate avanti dal Sifus e dall’Apos,
scaturite dalle temperature fuori stagione che obbligano
all’irrigazione dei campi. Adesso, si attende l’atto coraggioso di
immettere il personale operaio per garantire la copertura necessaria
del servizio su tutto il territorio. Resta comunque necessario
incassare oltre 3 milioni di utenze il cui mancato incasso graverebbe
sulla mole di contenziosi e sgravi già mossi dagli agricoltori che
alla data odierna non hanno percepito alcun turno d’acqua o al massimo
appena un turno.
Tra le soluzioni possibili resta sempre sotto la lente d’ingrandimento
del Sifus, il contenuto dei decreti 523/2018 e 1462/2019. Che fine
hanno fatto questi soldi destinati al riconoscimento del carburante e
quindi del chilometraggio? – chiede Abate. “Si tratta di una cifra
complessiva di oltre 1.200.000€ inviata dal Servizio 4 e ripartita ai
Consorzi di Bonifica, relativi agli anni 2018 e 2019 e destinati al
riconoscimento di tali spettanze al personale otd, assegnati per
Consorzio e per singolo lavoratore. Somme riconosciute e liquidate o
in fase di liquidazione al personale beneficiario di questa misura,
nell’area occidentale della Sicilia per un importo complessivo nel
biennio di oltre 600.000 €; ma i restanti 600.000 € o poco più
destinati alla Sicilia Orientale sono spariti dai radar, mai percepiti
dai lavoratori, mai ricevuta una risposta come O.S. rispetto alle
denunce mosse! Si tratta di disponibilità economiche non indifferenti
che se non utilizzate per le finalità indicate dai decreti, potrebbero
essere impiegate dallo stesso personale beneficiario, per dare i
servizi all’agricoltura. Non vorremmo vederle confluire – conclude
Abate – magari tra quelle premialità per il raggiungimento di
obiettivo a taluni che probabilmente mai tale obiettivo hanno
raggiunto. Perché si ricorda che l’obiettivo dei Consorzi non è quello
di dare acqua per il solo periodo dei gelati, ma per il reale
fabbisogno del mondo agricolo e zootecnico”