“Il potenziamento dei Centri per l’impiego in Sicilia, necessario per l’attuazione delle misure previste dal reddito di cittadinanza, è fermo all’anno zero, secondo quanto riferiscono i dirigenti regionali. Ci sono somme già stanziate dal governo nazionale per far partire i concorsi, la Regione dovrà assumere 1.135 unità, ma a quanto pare non ha messo mano alle procedure per i bandi. Cosa aspetta l’assessore Scavone? È necessario che riferisca sull’iter di queste assunzioni”.
Lo dicono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Cultura, formazione e lavoro, Roberta Schillaci, Nuccio Di Paola, Giovanni Di Caro e Giampiero Trizzino. La deputata Schillaci ha presentato una nuova richiesta di audizione in commissione per chiedere a Scavone di chiarire la linea politica del governo regionale sulle assunzioni nei Cpi.
“Il potenziamento dei Cpi – ricorda Schillaci – avverrà su tutto il territorio nazionale, come stabilito dalla normativa per l’erogazione del reddito di cittadinanza (leggi 145/2018 e 26/2019), che prevede la necessità di assumere altro personale in queste strutture. In particolare in Sicilia il fabbisogno è di 277 unità per il 2019, 429 per il 2020 e altre 429 per il 2021. Si tratta di 1.135 cittadini da assumere con contratti a tempo indeterminato. Il governo nazionale ci mette i soldi e la Regione deve redigere i bandi, con criteri da condividere con i sindacati, per poi espletare i concorsi”.
“Nell’audizione di martedi scorso – osserva Schillaci – al posto di Scavone si sono presentati il capo di gabinetto Barresi e il dirigente generale Garoffolo, del dipartimento Lavoro, che hanno dato solo alcune notizie tecniche e amministrative generali sulla situazione attuale dei Cpi. Non ci è stata fornita alcuna notizia sui concorsi, nessuna proposta, nessuna idea sui tempi. C’è invece assoluta necessità di trasparenza e quindi Scavone venga finalmente a dirci cosa intende fare con queste assunzioni: con quali criteri vuole redigere i bandi e quali sono le tempistiche per bandire i concorsi”.