Ciò che nei giorni scorsi è accaduto all’interno dell’Assemblea regionale siciliana sull’aggiornamento, contenuto nella riscrittura del “collegato”, di un articolo della legge regionale n° 39 dell’8 novembre 1988 sulla figura dell’ausiliario socio sanitario e l’introduzione dell’operatore socio sanitario, ripropone l’urgenza di mettere mano all’intero impianto della normativa che da determina i requisiti tecnici delle case di cura private per l’autorizzazione alla gestione. “Tra quasi un mese festeggeremo i 31 anni di una legge che, fino ad oggi, ha retto le sorti dell’ospedalità privata, ma che adesso per molti versi si sta sempre più rivelando superata e poco attinente al contesto odierno – afferma il segretario regionale della Ugl sanità Carmelo Urzì. Inutile anche il tentativo di provarla a smontare con pillole normative, per di più inserite in collegati vari o altri disegni di legge, perchè il risultato finale sarebbe soltanto una confusione legislativa che non farebbe il bene di nessuno. Se ne sono accorti, fortunatamente, i deputati regionali durante l’ultima seduta all’Ars, sollecitati anche dall’assessore regionale della salute Ruggero Razza che ha chiesto lo stralcio dell’articolo che introduceva nelle case di cura private gli operatori socio sanitari, in aggiunta agli ausiliari socio sanitari, incrementando il tempo di assistenza effettuato dal personale infermieristico da 76 minuti a 180 minuti al giorno per degente. Si è tornati al punto di partenza quindi – rileva Urzì – motivo per cui a questo punto un’accelerazione del processo riformatore appare scontata, anche perchè questo governo regionale si sta distinguendo per aver messo mano a riforme importanti, come ad esempio quelle sui rifiuti, sul settore della pesca e sul diritto all’istruzione, ed anche l’assessore Razza ha impresso una svolta positiva al comparto principalmente con la rimodulazione del sistema 118, l’approvazione della rete ospedaliera, le assunzioni dei precari e l’assegnazione dei concorsi. Non vediamo il motivo per cui non si debba operare una seria svola anche nell’ambito della sanità, dove c’è assoluto bisogno di adeguare le norme ai tempi odierni e, soprattutto, equiparare gli standard a quelli già da anni vigenti nel comparto pubblico nazionale e regionale. Ed in un momento storico in cui soprattutto si sta per giungere finalmente all’intesa sul rinnovo del contratto Aiop – Aris, auspichiamo la tempestiva istituzione da parte dell’assessore della Salute di tavoli tecnici per la revisione della legge n° 39 con il coinvolgimento della VI commissione parlamentare, delle organizzazioni sindacali e datoriali, perchè insieme si possa davvero davvero una volta per tutte scrivere la storia.”