Se a livello nazionale la situazione cambia in maniera inoffensiva o, diversa a secondo del proprio pensiero politico, nel sistema regionale siciliano i proclami si spostano in maniera differente per coloro che speravano in un qualcosa di diverso. I siciliani vengono da un governo in cui Crocetta era martoriato da tutti gli angoli nazionale e non, per le spese, numeri e conti sui Forestali, oggi si assiste ad una situazione che doveva “Diventare Bellissima” ma in realtà non può che essere paragonata al detto sicula: “chiu scuru di mezzanotti un po’ fari”.
Governo ribaltato con l’arrivo di Nello Musumeci e situazione che in pochi casi è cambiata ma, non ha dato quei frutti sperati che il popolo si attendeva. Il Governatore con il suo charme e la sua dialettica nel dire e affrontare i temi, lo pone in una posizione benevole per coloro che hanno già una serenità interna e familiare consona al tenore di vita e cioè con famiglia che lavorano, portando magari a casa due stipendi, quindi fattibile e giusta ai giorni attuali. Far quadrare i conti oggi allo stato attuale in famiglia risulta sempre più difficile e ciò, lo si può rimarcare anche in ambito regionale, pur sapendo che quando si eredita di prendono sia i debiti che i crediti.
Oggi si scopre che la Regione Sicilia non ha più un euro e dunque Musumeci deve affrontare dei temi caldi come quello del collegato e le forze politiche “nemiche” che tendono il piede e gli rinfacciano il tutto senza appigli e senza giustificazioni. Dare le colpe al precedente governo è ormai una calunnia o motivazione che si ripete da sempre, dunque facile scaricare il tutto se al momento del subentro, la situazione era uguale o forse peggio. Tutto questo ora, preoccupa i lavoratori siciliani, precari e famiglie che vedono nell’attuale governo non più un movimento di cambiamento ma di radicale e perenne copia di quello passato.
Difficile che si attuino le riforme paventate, come quella dei forestali, tanto attesa dai lavoratori e predicata ormai da tempo. Un futuro pieno di incognite che daranno un’altra delusione per chi credeva nel cambiamento, addolorata anche da un eventuale rincaro sulle proprie spalle, con costi e gestioni che metterebbero in ginocchio ancor di più il popolo siciliano. Musumeci si era appoggiato a Salvini e al suo movimento come un appiglio di cambiamento ma, le sorti del leader leghista ha portato allo sfacelo del governo nazionale con notevole debacle del Nello, che si trova a combattere con il nuovo governo nazionale che fa l’opposizione all’ARS… proprio a Musumeci.
Antonio David