La seduta di ieri del Consiglio comunale di Marsala, ha visto la continuazione del dibattito sull’atto riguardante la situazione della Casa di Riposo “Giovanni XXIII”. Su questa, il competente Assessorato regionale ha chiesto al Consiglio di esprimersi sulla sua “estinzione”, manifestando il proprio parere. L’atto, su cui la Giunta Di Girolamo aveva proposto parere negativo alla chiusura, è stato ampiamente dibattuto, con numerosi interventi dei consiglieri. La prima a prendere la parola è stata L. Ingrassia (ha chiesto se ci sia un piano di rilancio dell’Ipab e un piano finanziario che lo accompagni). Poi è stata la volta di A. Rodriquez (all’Ars la riforma Ipab è attualmente in stand by) e F. Coppola (inutile cercare responsabilità; il Consiglio tenuto all’oscuro del tavolo tecnico in Prefettura; la città non può fare a meno di questo servizio per gli anziani). Presenti gli assessori Rino Passalacqua e Clara Ruggieri, quest’ultima ha manifestato all’Aula la volontà dell’Amministrazione di non fare chiudere la Casa di Riposo, per la quale sono state cercate soluzioni, partecipato a tavoli tecnici in Prefettura, soprattutto per quanto riguarda i dipendenti dell’Ipab che è una struttura di cui la città ha bisogno. L’assessore Ruggieri ha altresì aggiunto che per il momento gli anziani sono in altre città, ma che si farà di tutto per farli tornare a Marsala. Ha evidenziato che per il rilancio della struttura sono state acquisite manifestazioni di interesse da parte di Enti e Associazioni, aprendo così alla prospettiva che la Casa di Riposo possa riprendere a funzionare. Infine, ha affermato che sono stati pure ospitati i migranti per garantire lavoro, ma la Prefettura non ha ritenuto perfetta la loro accoglienza; che sono state accolte persone senza un tetto e che, poi, tale iniziativa è stata stoppata a causa dei concomitanti incendi. Gli interventi dei consiglieri sono continuati con G. Sinacori (voteremo per il no alla chiusura, ma per non essere un pronunciamento fine a se stesso, occorre un minimo di programmazione perché l’attività possa proseguire); E. Sturiano (una situazione che si protrae da tempo senza che si sia cercato il modo di risolvere i problemi, a cominciare da quello dei lavoratori); M. Gandolfo (persi cinque anni mentre i debiti aumentavano: risolviamo il problema dei lavoratori trovando il modo di integrarli con quelli di Marsala Schola); D. Nuccio (scegliere la via pubblica anziché affidare il servizio a terzi, tenuto conto che una parte della struttura è del Comune che, oltretutto, paga le rette); L. Arcara (la richiesta del parere è conseguente alla nota di estinzione che il precedente Commissario della Casa di Riposo aveva inviato alla Regione; gli oltre 3 milioni di debiti non attraggono terzi e, pertanto, non ci può essere una esternalizzazione del servizio; abbiamo solo perso tempo e le proposte fatte in Consiglio sono rimaste inascoltate dalla Giunta); A. Galfano (prioritario risolvere il problema dei dipendenti, condividendo la soluzione Marsala Schola ove possibile; il Consiglio ha votato un emendamento per il rilancio della struttura ma nulla è stato fatto dall’Amministrazione). Il presidente Sturiano, a seguito di alcune richieste di chiarimenti tecnici, ha dato la parola al segretario generale B. Triolo: “La Regione sta valutando la sostenibilità della struttura, a seguito della relazione commissariale, e chiede al Comune un parere non vincolante – ma che sarà valutato – sulla volontà di estinzione dell’Ipab. In assenza, vige il silenzio-assenso (favorevole alla chiusura, quindi). Va evidenziato che il Consiglio non assume alcuna responsabilità per il parere che esprime, qualunque esso sia. Se si perviene alla chiusura della casa di Riposo, la legge prevede responsabilità attive e passive in capo al Comune, quindi sia per i debiti che per il personale. Va detto però che sono pendenti ricorsi di molti Comuni contro questa legge, con pronunce non univoche dell’Autorità Giudiziaria adita. In atto, è stata pure sollevata questione di legittimità costituzionale della suddetta legge”. Dopo questo chiarimento procedurale, il presidente Sturiano ha ammesso in Aula il Commissario della Casa di Riposo G. Angileri. Nel corso del suo intervento, il funzionario ha evidenziato che ammontano a circa 4 milioni di euro i debiti; che sono 13 i dipendenti, alcuni con oltre 50 mesi di arretrati sullo stipendio, cui va salvaguardato il posto di lavoro. Ha poi aggiunto che solo tre Associazioni hanno manifestato interesse a gestire il servizio, ma nessuno ha finora presentato un progetto di rilancio; che c’è in corso una riforma regionale delle Ipab che prevede tutele per i dipendenti, nonché la loro trasformazione in Residenze sanitarie assistite o Fondazioni. Concluso il dibattito, il presidente Sturiano ha messo in votazione l’atto: l’Aula ha espresso PARERE NEGATIVO alla chiusura della Casa di Riposo “Giovanni XXIII con 14 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astenuti. Il consigliere A. Rodriquez, assente alla votazione, ha tenuto poi a precisare che si è dovuto allontanare urgentemente dall’Aula, rendendo noto che, comunque, si sarebbe astenuto. A seguire è stato pure votato favorevolmente un atto di indirizzo illustrato da E. Milazzo (prima firmataria) con il quale si impegna l’Amministrazione comunale a prodigarsi per trovare soluzioni in merito alla Casa di Riposo.
L’ultima parte della seduta è stata dedicata alla questione riguardante i lavori in via Roma, tenuto conto delle numerose lamentele dei negozianti (hanno pure presentato una petizione). Il presidente Sturiano, alla presenza dei tecnici competenti – il dirigente Luigi Palmeri, i geometri M. Parrinello e G. Zichittella – ha voluto conoscere i motivi per i quali non siano stati posticipati i lavori, tenuto conto che si è nell’imminenza del Ferragosto, con presenza di molti visitatori in città e che è un periodo di saldi. Le risposte dei tecnici (ritardi accumulatisi, guasti elettrici, ordinanze da eseguire…) non hanno soddisfatto le richieste di chiarimenti anche di altri consiglieri. Tra questi, sono intervenuti A. Galfano (dal 2016 chiediamo di rifare i marciapiedi di via Roma e non si ravvisa l’urgenza; la stessa, invece, si ravvisa a Ferragosto per asfaltare la stessa via); A. Rodriquez (molte spese per i rimborsi richiesti dai cittadini per le cadute si sarebbero risparmiati se realizzati i lavori proposti dal Consiglio); F. Coppola (quale la ratio per lo smontaggio solo di alcuni gazebo, compromettendo l’uniformità dell’asfalto). Il presidente E. Sturiano, prima di chiudere la seduta, ha ribadito la sua contrarietà per lo svolgimento dei lavori in via Roma, sottolineando che i disservizi si creano anche – come in questa occasione – per l’assenza di comunicazione tra Amministrazione, Uffici e Impresa incaricata.