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Salemi, Attilio Bolzoni presenta “Il padrino dell’antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto”

È il giornalista Attilio Bolzoni con il suo “Il padrino dell’Antimafia” (pubblicato dalla casa editrice Zolfo), il protagonista del quarto appuntamento della stagione letteraria “Liber…i di scrivere. Autori di Sicilia” organizzata dall’associazione “Liber…i”, che si terrà sabato 03 agosto, alle 18.30 presso il castello di Salemi.

Una stagione letteraria che ha già visto la presenza di tre importanti autori Massimo Maugeri con ilromanzo “Cetti Curfino”, l’attore/scrittore Luigi Lo Cascio con “Ogni ricordo un fiore” e la giovanissima scrittrice Viola Di Grado tradotta in undici Paesi, tra le italiane più vendute in America con il suo “Fuoco al cielo”. Tre incontri che hanno visto una notevole partecipazione di pubblico che si è lasciato trasportare dalle mappe emotive di protagonisti ribelli, sensibili, fuori dagli schemi. Tre romanzi scritti in modo sublime e poetico che lasciano spazio, adesso, per il quarto appuntamento, ad un libro inclassificabile, un dossier giornalistico, un romanzo inchiesta, la cronaca dei nostri giorni raccontata in prima persona da un uomo prima e giornalista poi in balia di aneddoti e ricordi.

Attilio Bolzoni, giornalista di “Repubblica” tra i più noti in Italia dalla fine degli anni Settanta scrive di mafie, prima per il giornale palermitano “L’Ora” durante il periodo delle stragi, poi per “Repubblica”.

Dopo la pubblicazione di diversi libri, successi come “Uomini soli”, “Parole d’onore”, “Il capo dei capi” diventati spettacoli teatrali e serie televisive, incentrati sulla mafia stragista, Bolzoni decide di indagare i rapporti tra mafia e antimafia e studiare la figura del paladino della legalità, presidente di

Sicindustria, Calogero Antonio (Antonello) Montante, stimato e osannato da politici, questori, forze dell’ordine, giornalisti e scrittori e condannato nel maggio 2019 a 14 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.

Tra le pagine del libro anni di intercettazioni, paure, incontri, interviste, e tanti, troppi nomi importanti, dall’allora ministro dell’interno Angelino Alfano, alla registrazione delle conversazioni tra Giorgio Napolitano e l’ex ministro Mancino.

“Con la complicità di ministri dell’Interno e alti magistrati, di spie e generali, Calogero Antonio Montante in arte Antonello è il personaggio che più di ogni altro segna l’oscura stagione delle “mafie incensurate” che dettano legge dopo le stragi del 1992. Simbolo della legalità per Confindustria e a capo di una centrale clandestina di spionaggio, fra affari e patti indicibili la sua storia fa scorgere un pezzo d’Italia con il sangue marcio. Chi è davvero Montante? Solo il prestanome di un sistema imprenditoriale criminale? Il pezzo “difettoso” di una perfetta macchina di potere? È pupo o puparo? Ma c’è un intrigo nell’intrigo: le telefonate del Presidente. Qualcuno sospetta che nelle mani di Montante siano finite le registrazioni delle conversazioni fra l’ex Capo dello Stato Napolitano e l’ex ministro Mancino, quei quattro colloqui agli atti del processo di Palermo sulla trattativa Stato-mafia che la Corte Costituzionale aveva ordinato di distruggere.”

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