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A Villa Filippina, la Mostra “Spirito Verdiano”: con le opere di Vittorio Rainieri

Tante le Esposizioni che vedono Vittorio Rainieri, artista parmense, presente con Spirito Verdiano, non solo in Italia: per citarne alcune partiamo dal 2012 dove partecipa con tutte le ventisette opere in Spirito Verdiano al Museo Nazionale Giuseppe Verdi di Busseto (Parma), nel 2014 Con Verdi nel Mondo approda al Palazzo delle Nazioni Unite (ONU) Ginevra, ad Aprile del 2017 espone a Montecarlo (Ambasciata Italiana a Monaco) presso il Teatro Princesse Grace.

Ora l’Omaggio a Giuseppe Verdi di Vittorio Rainieri, arriva nel capoluogo siciliano, che con Spirito Verdiano e le ventisette opere concepite dall’artista, sarà visibile presso la splendida cornice di Villa Filippina a Palermo (sotto i portici, entrando, sulla destra. Ingresso gratuito). All’inaugurazione, sabato 27 Luglio, dalle ore 19:00, sarà presente l’artista accompagnato dalla presentazione di Barbara Vincenzi, e dallo staff dell’Albatros Art Gallery di Parma. La mostra proseguirà fino a domenica 4 Agosto, con apertura dalle ore 17,00 fino alle 00:00.

L’omaggio al Maestro Giuseppe Verdi, nasce nel 2009 dalla volontà dell’artista di recuperare e far rivivere in forma pittorica, quello nel 1920 veniva inaugurato come il monumento dedicato a Giuseppe Verdi, che comprendeva ventotto statue, ideate dal palermitano Ettore Ximenes, emblemi raffigurativi delle opere verdiane. Dopo i bombardamenti del 1944 sono sopravvissute solo nove statue che sono a tutt’oggi collocate lungo le pareti del Teatro Arena del Sole di Roccabianca (Pr), e qualche vecchio documento a testimonianza della sua esistenza. In realtà le opere originarie di Verdi sono ventisette e non ventotto, come riportato da rari e vecchi documenti.

Rivederne la sontuosità ora diventa possibile grazie a queste opere di Rainieri, che con grande sapienza tecnica, frutto di una attenta ricerca, ha saputo estrapolare dalle varie partiture sceniche verdiane e dal monumento distrutto, un assetto scenografico-pittorico che lega fra loro musica, pittura e scultura. Per citare alcune opere liriche, troveremo rappresentato Rigoletto, La Traviata, L’Aida, il Nabucco, Giovanna d’Arco.

Nelle opere di Rainieri ci appare evidente una certa maestosità, in una pittura che si lega alla scultura, e dove all’interno di un perfetto assetto scenico, di volta in volta i diversi personaggi raccontati da Verdi, rivivono i ruoli. Il dolore, la sconfitta, il tradimento, la burla, vengono immortalate dall’artista, che non vuole raccontare, ma raggiungere il cuore ed i sentimenti espressi nei drammi verdiani. Grande attenzione è prestata al costume, all’espressione, alla teologia mistica e laica. 

Nella sua ricerca introspettiva, fissa così in ogni rappresentazione tutti i drammi ed i sentimenti intimi dei protagonisti, l’attimo fuggente, lasciando ampio spazio ad un rinnovato coinvolgimento dello spettatore, che come a teatro subisce un turbamento interiore e viene travolto dalla maestosità, in un turbinio di emozioni incessanti. Dunque Vittorio Rainieri, compie una duplice indagine sugli spartiti del Maestro Verdi: ne coglie appieno ciò che fu la sua personalità ed insieme il suo operato, in un risultato di bellezza e sintesi e profondità.

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