“Le Dannate – Storia delle sorelle Napoli che non si arrendono alla
mafia”, è il titolo del libro del giornalista e conduttore televisivo, Massimo
Giletti, che verrà presentato, venerdì 19 luglio, alle 19:00, al Baglio
Donna Franca, in Contrada Florio 1 a Marsala. Con l’autore dialogherà il
giornalista e scrittore Giacomo Di Girolamo.
“Ci sono storie che scegliamo noi di raccontare, le selezioniamo tra le mille
da cui ogni giorno veniamo bombardati, e le curiamo, le coltiviamo fino a
quando non sono pronte per andare in onda. Poi ce ne sono altre che,
invece, si scelgono da sole; se ne stanno lì nascoste in qualche cassetto, in
qualche ritaglio di giornale, e al momento giusto saltano fuori, ti chiamano, si
rubano la scena. E a te non resta altro che lasciarle fare e ammirare in
silenzio lo spettacolo.
Le prime sono, numericamente, la maggior parte. Sono quelle che
compongono il nostro panorama informativo. Un po’ dei “polli da batteria”,
diciamoci la verità, ma il nostro lavoro è fatto anche di questo. Le seconde
sono rarissime, però speciali. Hanno una vita tutta loro, durano quanto
vogliono, vanno dove gli pare. E tu non le puoi fermare, non le puoi
indirizzare. Al massimo puoi provare a capirle prima degli altri, per spiegarle meglio al pubblico, per farle “tue”.
La storia delle sorelle Napoli appartiene a questa seconda categoria. Dal
momento in cui la lessi per la prima volta, sulle pagine della cronaca di
Palermo della “Repubblica”, mi resi conto che dentro c’era qualcosa di fatale.
Lì per lì non sapevo nemmeno io cosa fosse, ma dentro di me sapevo che
nella battaglia condotta da quelle tre donne indomite contro la mafia c’era
qualcosa che andava oltre ogni stereotipo. Inizialmente pensai che ad attirare la mia attenzione fosse il contrasto femmine-mafia: ho sempre sostenuto che la mafia sia un termine femminile “per inganno”, essendo invece la mafia in sé quanto di più maschile e maschilista si possa immaginare.
Ma piano piano, puntata dopo puntata, mentre il grande pubblico si
appassionava alla vicenda incredibile e vergognosa di Marianna, Ina e Irene, mi rendevo conto che nei fatti che si susseguivano nelle campagne di
Mezzojuso c’era anche dell’altro. C’era, sempre sospesa fra tragedia e
operetta, l’eterna messinscena del potere. Una specialità molto italiana. Un
teatro del reale nel quale distinguere i personaggi buoni da quelli cattivi, i
giusti dagli ingiusti, non è solo complicato, è del tutto inutile”. L’evento è organizzato in collaborazione con la Casa Vinicola Fazio