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Paesaggio e cambiamenti climatici, convegno a Enna

Il 21 maggio 2019 scorso, presso il Teatro Garibaldi di Enna, il tema del cambiamento climatico in atto è stato oggetto di un Convegno, promosso
dall’Amministrazione comunale, sugli effetti che il fenomeno del
surriscaldamento globale può comportare alla identità dei paesaggi e di
quelli siciliani in particolare.

Intervenuti ad affrontare la cogente questione con la sapiente regia del Prof. Maurizio Oddo dell’Università Kore di Enna sono stati Chiara Modica Donà delle Rose della IUAV di Venezia e consulente alla Cultura del Comune di Castelvetrano, il Prof. Giuseppe Barbera dell’Università di Palermo e il Paesaggista Pietro Pedone. Assente per un grave impedimento il Prof. Aurelio Angelini.

Dopo le rispettive relazioni si è svolto un dibattito tra gli intervenuti di diversa angolazione e prospettiva di soluzione per contrastare il fenomeno e cercando di mantenere l’identità dei territori. Il Prof. Oddo ha descritto per le vie generali la realtà in atto dell’era dell’ANTROPOCENE e le conseguenze indotte anche sulle comunità vegetali autoctone del paesaggio vegetale siciliano ormai parzialmente invaso, nel periodo di sua dormienza, dalle comunità alloctone.

Chiara Modica Modà delle Rose ha articolato un’affascinante escursus del
paesaggio culturale/colturale siciliano e dei cambiamenti che lo stesso ha subito, prendendo spunto da Selinunte e dai complessi edilizi vicini cresciuti disordinatamente, per una mancata applicazione della legge soprattutto in termini urbanistici e sanzionatori che di fatto si sono tradotti
in disastri visivi, in un aumento smisurato del calore delle Città a cui non è seguita una adeguata programmazione di rigenerazione urbana che oggi diventa essenziale a patto che si affronti l’argomento in termini complessivi ed olistici.

L’intervento del Prof. Barbera invece ha voluto sottolineare la necessità del monitoraggio continuo della situazione globale e dell’importanza del mantenimento delle coltivazioni da reddito per il contrasto ai fenomeni del surriscaldamento illustrando tra l’altro un manifesto programmatico e di comportamento molto vicino al Protocollo di Kyoto.

Infine l’architetto paesaggista Pietro Pedone che si è divertito ed ha divertito per l’approccio scientifico, culturale e poetico messo in atto in
una effettiva progettazione esecutiva di recupero dell’area boscata della
Montagna di Erice, avviata con l’Ing. Naturalista Gianluigi Pirrera, che
verte sulla salvaguardia e rigenerazione ecologica del Bosco mesofilo
(misto) e delle connessioni culturali e simboliche tra la parte forestale e quella urbana rappresentata dallo storico Giardino del Balio.

Sostanzialmente è emersa dal Convegno la necessità di un dialogo più
intenso tra le varie comunità scientifiche che non trascuri l’importanza
della risposta sociale perché se abbiamo una occasione per conservare il
mondo con idee , programmi e progetti, quella del dialogo e non dei muri è
sicuramente la chiave.

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