sabato, Novembre 16, 2024
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Processione ferma davanti casa del capomafia: sindaco e maresciallo vanno via

Non è passata inosservata la sosta del Corpus Domini davanti la casa del capomafia Ciro Badami, fedelissimo di Binnu Provenzano voluta da Guglielmo Bivona arciprete di Villafrati comune nel cuore della provincia di Palermo. La sosta della processione non prevista ed è stata decisa da don Guglielmo. Quando il sindaco e il maresciallo hanno visto quanto stava accadendo, hanno abbandonato la Processione del Corpus Domini. Il sindaco ha scritto al prefetto e anche all’arcivescovo di Palermo per informarli di quanto era accaduto a Villafrati e il maresciallo ha scritto alla Procura della Repubblica.

“Se quel sacerdote fosse stato un mio assessore lo avrei già cacciato”, ha detto il sindaco Francesco Agnello “Io non so se il sacerdote sapesse o meno che quella è l’abitazione di un mafioso condannato: c’era la porta aperta, accanto era stato sistemato un piccolo altare. Ma non ci possono essere equivoci davanti a certe situazioni. E Villafrati ha fatto ormai da anni delle scelte chiare, che non cambieranno di certo per i comportamenti di poche persone”. La moglie del boss è stata vista mentre parlava con il sacerdote e forse questo ha fatto sì che la processione si fermasse proprio davanti il piccola altare davanti la porta.

Ciro Badami è stato arrestato nel 2005, assieme al cugino Pasquale e al fratello Salvatore. Tutti e tre sono stati accusati di aver favorito la latitanza del boss Bernardo Provenzano e non si sono mai pentiti.

“La famiglia di questo mafioso non ha mai manifestato una presa di distanza dai comportamenti del proprio congiunto. Ecco perché quella sosta la considero inaccettabile. Un evento ancora più grave di un inchino, la porta di casa aperta è un segnale chiarissimo”. Così ha commentato il sindaco.

L’anno scorso, il primo cittadino e il maresciallo erano andati via da un’altra processione: “Quella volta – racconta il sindaco – l’arciprete aveva fermato il santissimo sacramento davanti a una persona che non ha precedenti penali, ma la sua vicinanza a certi ambienti è risaputa in paese. Solo l’arciprete non sapeva, così ha detto”. 

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