venerdì, Novembre 15, 2024
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Condanna per “La Repubblica”: macchina di fango contro l’ex direttore sanitario Pippo Noto

E’ incontenibile la soddisfazione di Pippo Noto, 63 anni, medico, ed ex direttore del distretto sanitario unico di Palermo per la sentenza di condanna penale emessa dalla III Sezione del Tribunale di Catania nei confronti del quotidiano nazionale “La Repubblica” e nello specifico contro la giornalista Giusy Spica e il direttore pro tempore Ezio Mauro, colpevoli di aver azionato contro di lui una “macchina di fango” con articoli diffamatori pubblicati sul giornale.

Pippo Noto ha svolto l’incarico di direttore del distretto sanitario unico del capoluogo siciliano dal 2013 al 2016. Durante il suo mandato venne accusato da un sindacato di essere sprovvisto dei requisiti per poter essere ammesso all’albo degli idonei per la nomina di Direttore Sanitario e Amministrativo e ciò causò la sua rimozione dall’incarico di direttore sanitario dell’Asp di Palermo.

Dopo 2 anni di verifiche, nel 2018, la Regione, lo reinserì nell’elenco degli idonei a ricoprire la carica, di fatto smentendo la sua presunta carenza di titoli e riabilitandolo in toto. Non a caso, in quella occasione, Noto commentò «Si è finalmente e definitivamente smontata l’infamante accusa sul mio mancato possesso dei requisiti. Voglio, pertanto, ringraziare tutti quelli che, numerosi, hanno voluto esprimermi vicinanza». Ora la sentenza di condanna emessa nei confronti del giornale nazionale e dei due giornalisti, ha “riaperto il caso” e Pippo Noto ha espresso la sua soddisfazione con questa dichiarazione: “Condannato in sede penale, innanzi la III Sez del Tribunale di CT, il quotidiano La Repubblica (giornalista Giusy Spica e direttore pro tempore Ezio Mauro) per diffamazione aggravata continuata nei confronti del dott. Pippo Noto, assistito dall’Avv. Vzo Gervasi del Foro di PA.Dopo i pieni riconoscimenti dell’Assessorato Reg.le Salute e dell’ASL di PA (i quali hanno riconosciuto che le accuse mosse dal quotidiano erano assolutamente infondate e false), l’ultimo tassello di quella macchina del fango che ha cercato di distruggere professionalmente e personalmente, senza alcun elemento e alcuna confessabile ragione, un serio professionista sempre impegnato con competenza e dedizione nel sistema pubblico, è disvelato per quel che è: una diffamazione. Nonostante le calunnie, tantissimi  hanno creduto nella  onestà intellettuale e nella correttezza dei comportamenti del Dott. Noto. A loro un grazie affettuoso. Con il loro sostegno morale hanno permesso di superare  gravosi ostacoli e di combattere e vincere anche questa battaglia contro la menzogna, che resta tale anche quando a diffonderla è un organo di stampa mainstream. La verità, almeno talvolta, vince!

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