Il Programma Triennale delle Opere Pubbliche, strumento con cui il Comune individua i grandi interventi e le opere che andranno ad incidere sulla pianificazione della città (strade, edifici scolastici, edifici pubblici, ecc.), dunque uno degli mezzi con cui un amministratore può pianificare il territorio si trasforma ogni anno in una resa dei conti politica, che mortifica l’importanza di questo mezzo.
Anche quest’anno dunque il piano triennale è stato “lievemente” modificato, da una parte del consiglio comunale che ha ritenuto di non condividere la programmazione così come presentata che seguiva l’ordine di priorità così come stabilite all’art.3 comma 11 del DM 14/2018 (livello 1 Lavori di ricostruzione, riparazione e ripristino conseguenti a calamità naturali; livello 2 Lavori di completamento di opere pubbliche incompiute; livello 3 Lavori di manutenzione e di recupero del patrimonio esistente; etc.).
La contestazione di parte del consiglio comunale verteva sulla contrazione di un mutuo per il finanziamento delle opere di manutenzione delle strade. Si vuole a tal proposito ricordare che dal dicembre 2018 non può più essere utilizzato l’avanzo di amministrazione per investimenti in via prioritaria.
L’accensione di un mutuo la cui rata è di circa 350 mila euro all’anno su di un bilancio di 75 milioni da la misura del “danno” che sarebbe stato arrecato. Una rata che al 2021 sarebbe stata completamente riassorbita a fronte di opere per cui la mancata realizzazione (manutenzione strade e illuminazione) potrebbe comportare danni a persone o cose con conseguenti debiti fuori bilancio, per non parlare del decoro urbano.
L’accensione di un mutuo di lieve entità in relazione al bilancio del Comune di Marsala non va semplicemente inteso come “debito” ma investimento. Se si è amministratori lungimiranti e responsabili affinché possa programmarsi lo sviluppo del territorio occorre, come si sa, investire!
Dopo aver ereditato nel 2015 un disavanzo di circa 21 milioni di euro che ad oggi è stato ridotto dalla presente amministrazione a circa 14 milioni; dopo aver dovuto tagliare il piano triennale dello scorso anno drasticamente per il pagamento di debiti fuori bilancio non imputabili a questa amministrazione per un ammontare di 12 milioni di euro; l’opposizione o maggioranza trasversale, arricchita da qualche trasformista dell’ultima ora, ha ritenuto che 4,5 milioni di euro in investimenti creassero un danno alle casse dell’ente tagliando solamente 1,7 di mutuo! cifra utile unicamente a non permettere di rendere visibili le manutenzioni necessarie al decoro ed ad evitare la contrazione di nuovi debiti fuori bilancio derivanti da possibili ingiurie a terzi per scarsa manutenzione.
La nostra scelta altrettanto legittima e indipendente, non pianificata preventivamente con l’amministrazione, è stata una scelta responsabile, ossia di esprimere voto contrario a degli emendamenti che, pur prevedendo interventi altrettanto condivisibili, andavano ad intaccare la possibilità di completare e manutenere opere di importanza prioritaria (via salemi e tutte le strade del centro e della periferia, oltre alla pubblica illuminazione).
Dinnanzi a scelte legittime concretizzatesi in emendamenti, non possiamo non rilevare tuttavia che il decoro istituzionale, dopo la scorsa seduta di consiglio, ne risulta ancora una volta compromesso da atteggiamenti che sviliscono l’onore della carica che ricopriamo.
Si rileva una gestione personalistica del consiglio comunale in cui la presidenza, carica istituzionale che dovrebbe rappresentare l’intera assise, chiosa e polemizza su ogni intervento venendo meno al ruolo di garanzia che è disciplinato da statuto e regolamento del consiglio comunale.
Quest’ultimo passaggio viene confermato dalla convocazione di una conferenza stampa a nome “dell’ufficio di presidenza”, istituzione che rappresenta l’intera assise, per rispondere di scelte politiche “personali” o di “area politica”, che qualora programmate in altra formula sarebbero pienamente legittime.
Denunciamo il mancato coinvolgimento nella previsione di tale conferenza stampa di altre forze politiche che, attraverso la legittimazione popolare, trovano anch’esse residenza tra gli scranni consiliari, e che hanno in egual misura diritto di esplicitare la propria posizione sul voto del piano triennale delle opere pubbliche, malgrado la palese disapprovazione della presidenza e del suo ufficio, evidente dalla disparità di trattamento che si riserva ad alcuni rappresentanti di questa città.
Ancora una volta dunque l’istituzione viene piegata unilateralmente a scopi che esulano dalle funzioni assegnatale per legge e da regolamento, facendosi portatrice di interessi di parte e non della volontà dell’intero consiglio comunale.
I consiglieri comunali
Federica Meo
Calogero Ferreri
Mario Rodriquez
Linda Licari
Luana Alagna