Verrà presentata in un incontro con la stampa la terza edizione del Mondello Mudd Festival che vanta l’ideazione e la direzione artistica di Carola Arrivas Bajardi. Appuntamento dunque venerdì 7 giugno alle ore 11.30 presso la Sala degli Specchi di Villa Niscemi. Sulla realizzazione della Kermesse, in programma dal 9 al 16 giugno a Mondello, interviene la stessa ideatrice che dichiara: “Viviamo sempre connessi, in un presente virtuale ormai privo di memoria, alimentato da un flusso costante di informazioni che non hanno più il tempo di sedimentare. Con il Mudd penso di interpretare le esigenze di una generazione che attualmente sente fortissimo il bisogno di spazi culturali reali, liberi e creativi, dove poter condividere e approfondire le tematiche più attuali. La cultura contemporanea è onnivora ed ha un assetto trasversale, i fenomeni culturali possono essere compresi a fondo solo se osservati contemporaneamente da più punti di vista, ovvero esplorandone il confine. La mia ambizione è stata sin da subito quella di dare forma ad un progetto culturale collettivo e di condividerlo, facendolo affiorare per qualche giorno dal brulicante rumore di fondo della stagione estiva mondelliana”.
“Il Mudd è infatti – continua l’Arrivas Bajardi – un festival diffuso e multidisciplinare che adotta diversi linguaggi (musica, teatro, danza, simposi, arti visive, ecc…), ed ha l’obiettivo di creare spazi culturali inediti, valorizzando al tempo stesso un terrirorio unico nel suo genere come la borgata di Mondello; è qui che ho trascorso la mia infanzia con i nonni, certi ricordi rimangono indelebili e, con il tempo, danno i loro frutti”.
Ricordiamo che Mudd trae spunto dall’etimo arabo di Mondello (unità di misura equivalente a circa 273 mq e 4 lt), ed è un festival realizzato in sinergia con istituzioni, realtà culturali, associazioni e aziende private.
Ricco il programma della terza edizione che propone simposi, performance e un intervento di arte urbana temporaneo ed ecosostenibile nella piazza di Mondello Paese. Il Mudd di quest’anno prenderà spunto dall’esigenza di interrogarsi su quali siano i nuovi limiti e le nuove barriere da abolire nell’ “era dell’accesso” (cit. J. Rifkin) e quali, invece, quelli da rispettare, come l’ equilibrio degli ecosistemi ambientali il cui limite, punto di non ritorno, è stato ormai superato.