“Sull’iniziativa porto la Myr non ha mai allentato la presa ed è sempre stata attiva. Chiaramente abbiamo dovuto mettere d’accordo gli attori principali che intervengono a valle, ovvero nella fase tecnica e quindi costruttore e finanziatore. E non è trattativa di poco conto. C’è ancora da lavorare ma sono ottimista“.
Così ha commentato l’incontro di ieri avvenuto a Palermo, in sede della Commissione Ambiente all’ARS, Massimo Ombra, pragmatico ingegnere ed imprenditore marsalese, artefice dell’ambizioso progetto MYR, ovvero il Marina Yachting Resort, un vero e proprio “hub della nautica” ( così lo ha già definito lui stesso, Deus ex Machina dell’intero progetto) che stravolgerà l’intera città di Marsala portando, si spera, benessere, lavoro, turismo di alta classe. Due anni fa, nel 2017, con il rilascio dell’atto di concessione, pareva che il mega progetto fosse finalmente entrato nella fase operativa. Stiamo parlando ovviamente dell’intera riqualificazione dell’intera area portuale di Marsala e la creazione di una struttura con una capacità ricettiva di oltre 1000 posti barca in grado di ospitare maxi yacht di oltre 75 metri e servizi “a terra” come bar, ristoranti, pubs, cinema e teatro per intrattenere i turisti, ospiti da coccolare non appena approdati alle banchine. Ieri, a Palermo, all’ARS, come già accennato, si è tenuta un’ audizione, su iniziativa dell’onorevole Eleonora Lo Curto, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, dell’on. Stefano Pellegrino, del sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, del presidente del consiglio Enzo Sturiano, dell’ing. Francesco Patti del Comune di Marsala,dei rappresentanti di Invitalia, della società Myr e di altri soggetti, pubblici e privati, coinvolti nell’iter di realizzazione del porto di Marsala oltre che ovviamente dello stesso Massimo Ombra, e la speranza di vedere realizzata un’opera così importante, si è riaccesa. La Myr, società privata costituita dallo stesso Ombra, ha riconfermato la volontà di realizzare questo hub portuale con un finanziamento da parte di Invitalia per 26 milioni di euro. A questo finanziamento si dovranno aggiungere le risorse per la messa in sicurezza del porto a carico della Regione e del Comune limitatamente alla progettazione.
“Stiamo in questo momento definendo con Invitalia alcuni aspetti operativi relativi al finanziamento e alle garanzie necessarie per potere dare l’avvio ai lavori. Nello stesso tempo, parallelamente, stiamo discutendo con il costruttore come definire il progetto esecutivo secondo quelle che sono le capacità costruttive del costrutto perfetto“.
Ma chi sarà fisicamente il costruttore, ovvero la ditta con cui si poserà la prima pietra? A questa domanda, l’ingegnere Ombra ha risposto che “per contratto, nella prima fase, i lavori sono affidati alla intercantieri Vittadello di Padova”. Si tratta di una ditta specializzata nella costruzione di strade, viadotti, gallerie, energie rinnovabili, discariche, impianti trattamenti rifiuti, edilizia pubblica e privata. Ma quando finalmente “qualcosa si muoverà? Quando vedremo i primi operai al lavoro, affaccendare nel cantiere aperto sul lungomare di Marsala?
“La posa della prima pietra” ,non avverrà neanche in cantiere. In funzione di come verrà realizzata l’opera, dato che come prima operazione verrà realizzata la diga foranea, in funzione della metodologia costruttiva, probabilmente, i cassoni di cemento necessari, non verranno costruiti qui e poi saranno collocati in mare. I manufatti necessari dunque non saranno “visti” nell’area portuale. La definizione di questi aspetti è propedeutica alla posa della prima pietra, ecco. Certamente, la nostra intenzione è quella di cominciare per luglio sperando che tutto vada secondo le nostre aspettative. Stiamo correndo come matti per rispettare questa tempistica. Molti aspetti sono legati alle approvative legate al benestare del Genio Civile delle opere Marittime. E’ tutto un divenire dunque. Sono aspetti costruttivi talmente tecnici che l’utente “normale” non è in grado di interpretare anche perchè tutto è sottoposto a molte variabili. Se una cosa viene approvata in un modo si procederà a costruire per far sì che sia possibile. In questo momento molte cose sono al vaglio e faremo il possibile per realizzarle al meglio“.
Dobbiamo dunque pazientare ancora un pò, ma se tanto mi dà tanto e se le parti in causa hanno tutto da “guadagnare” e non soltanto in termini economici ma anche in fatto di “immagine”, allora c’è da giurarci che il porto andrà … in porto.
Tiziana Sferruggia