Le votazioni del 26 maggio 2019, hanno rappresentato un giro di boa nel panorama politico europeo. Dopo mesi e mesi di lotta ideologica, l’Italia ha deciso il profilo europeo che più le sembra congeniale: quello della Lega di Matteo Salvini che si attesta, sul territorio nazionale, al 34%.
Ma esistono regioni che, su alcune tematiche, pesano più delle altre. E nell’Europa della “immigrazione si” e “immigrazione no”, un’ isoletta nel mediterraneo ha sempre fatto puntare i riflettori su ciò che in quelle acque accadeva. Lampedusa, terra di confine e di sbarchi, ha scelto di dare fiducia alla politica leghista, affidando al partito più del 45% dei voti. I porti, per la maggior parte degli abitanti dell’Isola, vanno chiusi.
Il dato appare incredibile se si pensa che ad esprimerlo è stata “l’isola dell’accoglienza”, quella che per anni è stata presentata, a chi i migranti non li voleva, come uno dei motivi per ricredersi.
E i numeri che arrivano dall’isola giungono nonostante la candidatura a queste Europee, in quota Pd, di uno dei simboli dell’isola. Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, è sceso – ancora – in politica, ma la speranza riposta in un rinnovato entusiasmo del centrosinistra si è presto tradotta in delusione. Lui è entrato comunque al parlamento europeo, raccogliendo oltre 135mila voti. In ogni caso i numeri parlano chiaro: Bartolo ha perso in casa.
Sulle due isole delle Pelagie, il partito più votato è la Lega di Matteo Salvini, che prende 624 voti e conquista ben il 45,85%. Il Pd del dottore dei migranti si piazza secondo, ma ben distante: con soli 286 voti, di cui 250 per Bartolo, raggiunge soltanto il 21,01%. Terzo partito è il Movimento 5 stelle, con il 16,83%.