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Strage di Capaci: approdata a Palermo la nave della legalità in memoria del giudice Falcone

Ventitre maggio 1992, autostrada A29 direzione Palermo, ore 17.56, boato. Un pezzo di autostrada salta per aria e con esso le blindate su cui viaggianp Giovanni Falcone, la moglie, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. L’esplosivo piazzato sotto l’autostrada non lasciò scampo ad un uomo simbolo della lotta alla mafia, alla moglie, anch’essa magistrato e ai 3 poliziotti. Sono passati 27 anni da quel pomeriggio a Capaci, zona in cui avvenne la strage e oggi, in memoria del giudice, è arrivata la “nave della legalità” approdata al porto del capoluogo siciliano con a bordo 1.500 giovani studenti. Sulla nave campeggiano le foto dei giudici Falcone e Borsellino, uniti anche dallo stesso destino, in quanto quest’ultimo morì pochi mesi dopo, il 19 luglio, in via D’Amelio con un’autobomba esplosa sotto la casa della madre del magistrato. Con Borsellino morirono Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Fabio Li Muli.

La nave della legalità è partita ieri da Civitavecchia con a bordo anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, il capo della Direzione investigativa antimafia, Giuseppe Governale, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, la presidente delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni. Ad accoglierli sulla banchina, Maria Falcone. Leoluca Orlando e altri studenti palermitani.

Dopo gli interventi, la marcia dei giovani si dirigerà verso l’aula bunker dell’Ucciardone, carcere palermitano, SIMBOLO DEI PROCESSI CONTRO LA MAFIA. Una parte dei giovanissimi andrà in piazza Magione, luoghi della giovinezza di Falcone e Borsellino. Nel pomeriggio i cortei da via D’Amelio e dall’Ucciardone verso l’Albero Falcone.

Al grido di “Giovanni e Paolo” gli studenti sono scesi dalla nave. Ad attenderli sul molo molti studenti delle scuole di Palermo, Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione Falcone, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “Noi la mafia non la vogliamo”, urlano i giovanissimi.

Molti gli striscioni che gli studenti hanno appeso sulla nave: da “La giustizia e’ il seme della liberta’, facciamola crescere con noi”, a “Gli uomini passano, le idee restano” e “Sogno una nazione senza corruzione questa e’ l’ambizione della mia generazione”.

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