Stamattina, in apertura di udienza il Procuratore Generale, Sergio Barbiera, che sostiene l’accusa assieme al collega Giuseppe Fici, al processo di appello all’ex ministro Calogero Mannino, accusato di minaccia a corpo politico dello Stato ha chiesto di vedere i verbali dell’interrogatorio del pentito di mafia, Filippo Salvatore Bisconti ,l’ex boss di Belmonte Mezzagno arrestato lo scorso dicembre nell’ambito dell’operazione dei carabinieri, denominata “Cupola 2.0”, contro la ricostituita Commissione provinciale di Cosa nostra. Dall’inizio di quest’anno, Bisconti ,collabora con la procura di Palermo. “Chiedo alla Corte di esibire i verbali di interrogatorio di Filippo Bisconti (14 marzo e 21 marzo 2019) in cui il neo collaboratore ha riferito di avere appreso da Rosario Lo Bue che Calogero Mannino era affidato alla famiglia mafiosa del suo paese di origine di Agrigento. Mettiamo a disposizione della corte questi atti per le eventuali iniziative d’ufficio, ovvero la possibile riapertura del dibattimento per sentire il collaboratore di giustizia”.
Rosario Lo Bue, condannato nel 2007 a 8 anni di reclusione, è considerato membro della famiglia mafiosa di Corleone, per conto della quale ha gestito la latitanza di Bernardo Provenzano, fino all’arresto di “‘u zù binnu”, avvenuto l’11 aprile 2006 nella masseria di Montagna dei cavalli, alle porte di Corleone.
“Se si tratta di mera esibizione del documento allora… ma se invece vogliamo seguire – come si dice a Roma – la ricerca di Maria per Roma qualche Maria la troveremo. Questa produzione – ha detto l’avvocato Grazia Volo – significa che Mannino, all’età 80 anni, è ancora oggetto di investigazioni. La difesa si oppone a qualunque richiesta di apertura dibattimentale non ritenendola non attinente al capo di imputazione”.
Il processo si svolge, con il rito abbreviato, dinanzi al collegio presieduto da Adriana Piras. In primo grado l’ex ministro Dc è stato assolto.
“FONTE AGI