Tre euro l’ora per 12 ore al giorno. Questa la sconcertante scoperta fatta dalla Guardia di Finanza che ha fatto emergere un deprecabile caporalato messo su da un’organizzazione dedita allo sfruttamento di braccianti agricoli stranieri impiegati nella coltivazione dei terreni in provincia di Trapani, in modo particolare a Marsala, Mazara, Salemi, Pantelleria, Castelvetrano e Partanna. La Guardia di Finanza ha eseguito 4 provvedimenti cautelari di obbligo di dimora nei confronti di 3 italiani e di un romeno, accusati di caporalato. I finanzieri hanno anche sequestratola Società Cooperativa in cui i lavoratori venivano sfruttati, beni mobili ed immobili ad essa intestati e messo a segno diverse perquisizioni nelle case utilizzate come basi operative.
Il gip del tribunale di Marsala ha disposto la nomina di un custode con funzione di amministratore giudiziario dei beni sequestrati. La società agricola ha un valore economico di circa 400.000 euro ed avrebbe fornito servizi di manovalanza a diversi imprenditori del trapanese. La “giornata tipo” di un lavoratore sfruttato prevedeva il trasporto sul luogo del lavoro, controllo e vessazioni durante le ore di lavoro, violenze verbali e psichiche,il tutto per 3 euro all’ora per 12 ore al giorno, ovvero dalle 5 del mattino alle 4 del pomeriggio dal lunedì al sabato. Talvolta i romeni venivano minacciati con armi per farli lavorare senza lamentarsi. Molti i rischi corsi dai lavoratori impiegati nei campi: spietratura del terreno, potatura con forbici elettriche, spargitura di diserbanti senza protezione, insetticidi usati senza protezione alcuna e l’obbligo di non rivolgersi alle cure mediche in caso di bisogno, il tutto per celare le condizioni di sfruttamento. Molti lavoratori dovevano mantenere le famiglie gravate da problemi economici
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Le indagini sono state avviate nel 2016 e si sono sviluppate attraverso l’assunzione di sommarie informazioni da parte delle decine di braccianti agricoli vittime dello sfruttamento, l’attività di osservazione, pedinamento ed intercettazione delle conversazioni telefoniche degli indagati.