Primo maggio al cimitero: a non tutti è concesso di visitare il proprio caro estinto

Se si vuol far visita, nel giorno della Festa del Lavoro, ai cari estinti sepolti nel cimitero di Marsala e se non si è in grado di raggiungere da soli la tomba dei propri cari, è meglio rinunciarvi. E’ quanto accaduto lo scorso Primo maggio al cimitero marsalese. Una signora, alla quale qualche giorno fa è venuto a mancare il marito, ha deciso di recarsi al cimitero per far visita alla sua tomba. Un modo per “stare insieme” in un giorno in cui solitamente si festeggia con parenti e amici. Appena arrivata in prossimità dell’ingresso principale, la signora si è resa conto che sarebbe stato però impossibile realizzare questo desiderio: Al cimitero c’era un solo addetto che solitamente funge anche da custode e che, proprio perchè solo, non poteva accompagnare la signora, la quale, per i suoi spostamenti, ha bisogno di sedersi su una macchinina elettrica. Questa macchinina è in dotazione al cimitero proprio per facilitare gli spostamenti delle persone anziane o con disabilità. Il custode ha detto di non poter lasciare l’ingresso incustodito e la signora è rimasta in auto con tutto lo sdegno e la delusione della circostanza. Il primo maggio il cimitero chiudeva alle ore 12 proprio per consentire agli addetti di “festeggiare” la ricorrenza. Ci si chiede perchè il personale era così esiguo se era prevista la “mezza giornata”. Se non si può garantire la normale fruizione dell’impianto e la sicurezza dei cittadini, perchè aprire? Una breve storia triste visto il luogo, le condizioni di “bisogno” di alcuni anziani e dei disabili che però rappresenta uno spaccato di inefficienza dei ( dis) servizi dedicati ai cittadini.