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Al Teatro Massimo di Palermo IN-SIDE-OUT, un percorso percettivo e sensoriale dedicato al suono del corpo

Giovedì 18 e venerdì 19 aprile 2019 alle ore 11.30 il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo propone IN-SIDE-OUT un percorso percettivo e sensoriale dedicato al suono del corpo, riservato a 30 persone per ogni spettacolo, che si muove tra la Sala Pompeiana e la Sala degli Stemmi del Teatro Massimo di Palermo, con la coreografia e idea di movimento di Giovanna Velardi e su musiche e suoni di Mario Bajardi.

Mario Bajardi e Giovanna Velardi puntano a mettere in comunione le vibrazioni del suono e della danza. Pubblico e danzatori si muovono negli spazi del Teatro, esplorando insieme suoni, vibrazioni e percezioni.

Il corpo è suono. Le ossa, gli organi, i liquidi del corpo hanno un suono. Percepire il suono interno ci mette in contatto con le vibrazioni e le onde sonore del corpo che si proiettano all’esterno, trasformate, riplasmate e attive, per poi raggiungere di nuovo il corpo. Lo spazio con cui il corpo si incontra e scontra, accelerando e decelerando, tendendosi e rilassandosi, dà vita a frequenze e intensità, come accade nel suono e nella musica.

Mario Bajardi, compositore di musica elettroacustica e sound designer, fondatore nel 2001 del Laboratorio di Musica Elettronica del Conservatorio di Palermo, prosegue il lavoro di ricerca svolto insieme a Francesco Vinci sullo sviluppo della sensorialità e l’ascolto propriocettivo del suono e della musica, utilizzando gli strumenti classici e il suono naturale campionato e/o sintetizzato e processato attraverso una cura delle frequenze per favorire l’ascolto e far sentire la musica anche con il corpo, per una esperienza sensoriale che avvicini al potere del suono della vibrazione.

Giovanna Velardi, coreografa ed interprete siciliana, diplomata all’Accademia Nazionale di Danza a Roma, dalla fine degli anni ‘90 lavora in Francia ed in Italia collaborando con alcuni coreografi della nouvelle danse tra cui Geneviève Sorin. Con In-Side-Out propone ai danzatori e al pubblico il suo metodo del Cuore articolare (Flexing Heart), da lei sviluppato per ridare vita ad una zona spesso morta nella danza, legata agli organi vitali e al centro anatomico, la zona che articola la respirazione toracica e pelvica. Un metodo che fa muovere il corpo in modo tridimensionale.

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