Tredici anni fa, un’indagine della Guardia di Finanza, accertò la “distrazione” di 13 milioni di euro da parte dell’azienda tessile Miraglia a danno dello Stato e di alcuni creditori, oltre che artefice di numerosi reati societari. Ieri, a conclusione di un processo durato oltre 10 anni, e dopo 9 ore di camera di consiglio, è stata emessa la sentenza di condanna nei confronti del patron dell’azienda, Lucio Miraglia, a cui sono stati inflitti 7 anni e mezzo di reclusione contro i 6 richiesti. A sei anni è stato condannato Giancarlo Ciacciofera, a 5 anni e 4 mesi Carlo Sorci, a 2 anni Maria Pia D’Addelfio e a 3 anni, Vittorio Passaro. Questa la sentenza emessa dalla quarta sezione del tribunale di Palermo.
Assolti Francesco e Anna Mocciaro. Nell’inchiesta, 13 anni fa, vennero coinvolte varie società del gruppo Miraglia che, secondo la Procura, sarebbero servite per complesse operazioni finalizzate a spostare importanti patrimoni mobiliari ed immobiliari, per evitare le procedure fallimentari. Quel crack finanziario, causò la chiusura dei negozi Miraglia e il licenziamento di decine di lavoratori.