L’interessante convegno che si è svolto lo scorso mercoledì 27 marzo a Marsala che ha focalizzato l’attenzione sullo spinoso tema sulle Infrastrutture, fortemente voluto da Area Vasta per fare il punto sulla situazione e del quale abbiamo parlato esaustivamente in un articolo molto dettagliato (leggi qui) ha anche sollevato un altro annoso problema. Il convegno è stato anche l’occasione per far riemergere molte insoddisfazioni legate alla realizzazione ovviamente delle opere importanti in Sicilia. Al convegno erano presenti i protagonisti del protocollo di intesa che unisce i rappresentanti dei comuni della Sicilia Occidentale, denominato Area Vasta oltre che esponenti di alcuni Enti importanti come Gesap, Amat, Airgest e PwC Advisory spa la società che ha supportato la Regione Siciliana nella predisposizione del PRT insieme a TBridge, e che svolge Assistenza Tecnica al Mit.
Fra questi, citiamo il sindaco di Marsala città ospitante, Alberto Di Girolamo, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, quello di Trapani, Tranchida, quello delle Egadi, Pagoto, oltre che, come già scritto e leggibile nell’articolo sopracitato, esponenti del mondo economico e relatori esperti come Guido Sirolli di PwC. Il malcontento della regione è emerso e non ne hanno fatto mistero neanche gli intervenuti. A coda, potremmo dire, di quanto affermato durante il convegno, si è fatta sentire alta anche la voce della Regione Siciliana che si è espressa attraverso il malcontento di Fulvio Bellomo, dirigente generale del dipartimento regionale infrastrutture, il quale, durante l’incontro di Ance Sicilia sul BIM si è scagliato contro le opere finanziate e bloccate, opere che sfiorano dieci miliardi di euro che rappresentano più che una boccata d’ossigeno per l’annaspante economia siciliana. Secondo Bellomo, i responsabili di questa stasi sono i due grandi imputati, RFI, ovvero le ferrovie e Anas, la società che si occupa della gestione delle strade.
«In Sicilia ci sono opere da sbloccare per 10 miliardi, buona parte di competenza di Anas e Rfi. I fondi saranno revocati se gli appalti non saranno affidati entro il 2021. Ci sono 5 miliardi per la velocizzazione della ferrovia Palermo-Catania – ha ricordato Bellomo – ma da due anni Rfi non
riesce a tirare fuori un solo progetto. Fra le nuove opere viarie da sbloccare, ci sono le tangenziali di Gela per 316 milioni, di Catania per 214 milioni e di Agrigento per 200 milioni. Per non parlare dei quattro lotti della Nord-Sud, per sbloccare i quali la Regione ha stanziato 100 milioni: sul lotto B5 (87 mln), l’Anas non riesce a superare un contenzioso ». Bellomo non rinuncia alla polemica e ricorda che come regione « siamo riusciti a sbloccare il Passante ferroviario di Palermo, ma ancora mancano le stazioni di Capaci, via Lazio e interventi a Sferracavallo. Il governo è riuscito a sbloccare il raddoppio della ferrovia Ogliastrillo-Castelbuono, per 452 milioni, i cui
lavori riprenderanno il 16 aprile dopo uno stop di cinque anni. Per la manutenzione della viabilità interna la Regione ha stanziato 250 milioni e ha appena firmato la convenzione con cui le ex Province affidano al Dipartimento regionale tecnico il compito di redigere gli elaborati. Contiamo di affidare entro l’anno 70 interventi per 111 milioni, dando priorità alle aree interne più disagiate delle province di Enna e Caltanissetta. Infine, dopo il crollo del Ponte Morandi abbiamo censito 1.900 punti di criticità sui viadotti in Sicilia, ma l’Anas ancora non
è riuscita a darci risposte circa il monitoraggio degli interventi da eseguire. Per questo abbiamo stanziato 5,4 milioni e contiamo di coinvolgere in questa attività i liberi professionisti».
Tutto giusto ed impeccabile, ma ci permettiamo di aggiungere che uguale attenzione dovrebbe avere la Regione verso le opere già finanziate e ferme come la riapertura, la velocizzazione e l’elettrificazione della linea ferrata Alcamo – Trapani via Milo e la variante SS 115 da Birgi a Mazara del Vallo ovvero il completamento della scorrimento veloce fermo all’altezza dell’ospedale di Marsala, meglio noto come la Bretella Birgi-Marsala. A questo aggiungiamo la progettazione e realizzazione dell’ammodernamento, velocizzazione, elettrificazione ed eliminazione dei passaggi a livello della linea ferrata Alcamo Diramazione Trapani via Castelvetrano che passa da Salemi, Castelvetrano, Campobello, Mazara del Vallo, Petrosino, Marsala, aeroporto di Trapani Birgi, Paceco e Trapani.
Senza dimenticare la progettazione e realizzazione dell’ammodernamento, velocizzazione, elettrificazione ed eliminazione dei passaggi a livello della linea ferrata Piraineto Alcamo Diramazione che mette in collegamento Piraineto (stazione di collegamento con l’aeroporto di Punta Raisi) e che passa da Cinisi Alcamo Marina e Castellammare del Golfo nonché la trasformazione della stazione di Trapani in stazione passante per permettere un collegamento veloce ferroviario degli aeroporti di Trapani Birgi e Punta Raisi. Buon lavoro, Regione Siciliana. Non mancano le idee e e neanche gli uomini in grado di progettare e realizzare tutto questo. Forse manca la precisa volontà di smuovere le acque “pesanti e torbide” di un’economia che arranca.