Si è svolto sabato scorso a Marsala, presso le Cantine Donnafugata, un incontro tecnico di degustazione organizzato da Assoenologi Sicilia in collaborazione con il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Palermo per riflettere sulle varie espressioni che può assumere uno dei vitigni siciliani più diffusi e più famosi: il grillo.
L’incontro prevedeva la degustazione alla cieca di 14 campioni di grillo, sia di vasca che già in bottiglia, provenenti da areali di produzione diversi. A guidare la degustazione, divisa in due sessioni, è stato l’enologo Antonino Santoro, direttore tecnico di Donnafugata e consigliere di Assoenologi Sicilia.
All’incontro hanno preso parte sia i soci Assoenologi che gli studenti del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Marsala in virtù della stretta collaborazione che lega l’associazione di categoria al mondo universitario.
La riflessione infatti è stata arricchita anche dalla presenza del prof. Rosario Di Lorenzo, Coordinatore del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, con sede a Marsala, e del prof. Onofrio Corona del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo. L’intervento del prof. Di Lorenzo si è concentrato sugli aspetti agronomici della cultivar “Grillo”, dalle attitudini produttive alle variabili ambientali e alle tecniche colturali. Il prof. Corona invece ha posto l’attenzione sugli aspetti enologici della stessa cultivar sottolineando la presenza di aromi tiolici nel Grillo provenente da areali di produzione diversi, dalla pianura alle aree marine.
“L’incontro di sabato ci ha permesso di ragionare insieme su come il territorio e le tecniche enologiche permettano di esaltare caratteristiche diverse e permettano al consumatore di assaggiare diverse tipologie di Grillo pur rimanendo nella stessa zona di produzione” – ha spiegato l’enologo Santoro.
“Siamo qui per crescere insieme e per confrontarci, per fare squadra e puntare ad un costante miglioramento – ha concluso il Presidente di Assoenologi Sicilia, enologo Giacomo Manzo. – Abbiamo il dovere di dialogare con le aziende, da un lato, e con il mondo della ricerca dall’altro perché solo attraverso questo continuo scambio possiamo trasformare in vera forza tutte le potenzialità della nostra terra” – ha aggiunto Manzo nel ringraziare tutti i colleghi presenti, i rappresentanti dell’Università di Palermo e la struttura che ha ospitato l’incontro.