Sono state ratificate dalla giunta regionale le nomine dei nuovi super manager sanitari ed è stato approvato anche il contratto che i direttori generali delle aziende sanitarie dovranno firmare. Sul contratto sono previsti sia i nuovi compensi che oscillano fra i 145 e 155 mila euro oltre che gli obiettivi da raggiungere oltre che i motivi per cui, tale nomina può anche decadere.
I manager possono cambiare l’assetto e l’organizzazione degli ospedali e delle ASP a loro affidati, ne hanno il potere. Questo sarà consolidato dalle nuove nomine riguardanti i direttori sanitari e amministrativi. La corsa è aperta.
A capo dell’Asp di Palermo è stata nominata Daniela Faraoni, in quella di Catania Maurizio Lanza mentre Paolo La Paglia è stato chiamato a guidare l’Asp di Messina e Giorgio Santonocito quella di Agrigento. I manager dell’Asp di Caltanissetta ed Enna sono rispettivamente Alessandro Caltagirone e Francesco Iudica. Lucio Salvatore Ficarra è chiamato a guidare l’azienda provinciale di Siracusa mentre Angelo Aliquò è il direttore generale dell’azienda di Ragusa.
Il nuovo manager dell’Asp Trapani è Fabio Damiani.
Roberto Colletti sarà alla guida dell’Arnas Civico di Palermo. Walter Messina del Villa Sofia-Cervello e Salvatore Giuffrida sarà al Cannizzaro di Catania. Tra manager già assegnati ci sono pure Fabrizio De Nicola al Garibaldi di Catania, Mario Paino al Papardo di Messina e Vincenzo Barone all’Irccs Bonino Pulejo. Sono ancora da definire invece i nomi dei direttori dei Policlinici.
Gli stipendi più alti andranno ai manager delle ASP di Palermo, Messina e Catania. A questi compensi, si potrà aggiungere un aumento del 20% se i manager raggiungeranno gli obiettivi preposti dal governo siciliano, ovvero salute e funzionamento.
Tra gli indicatori di valutazione c’è il numero di screening oncologici che saranno fatti sulla popolazione siciliana. Anche il tempo impiegato per operare un paziente al femore dal momento del suo ricovero è un criterio di valutazione. Importante anche il numero dei cesarei realizzati e il tempo in cui è operato un paziente con infarto al miocardio.
Gli obiettivi fissati riguardano anche le liste d’attesa, il rispetto degli standard di sicurezza dei punti nascita, la gestione del sovraffollamento dei pronti soccorso, il numero di donazioni degli organi, la capacità di emettere prescrizioni informatiche e la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico.